L’azienda di Yokohama e l’ex top manager hanno patteggiato 16 milioni di dollari alla SEC sulle indagini avviate per presunte irregolarità nei compensi.
Un nuovo capitolo va ad aggiungersi alla già corposa vicenda legata al clamoroso arresto, avvenuto improvvisamente nel novembre del 2018, dell’ex amministratore delegato della “big Alliance” Renault-Nissan-Mitsubishi Carlos Ghosn, accusato di avere commesso illeciti finanziari e di avere utilizzato risorse dell’azienda per fini personali. Al capo di accusa di “Abuso aggravato di fiducia” nei confronti di Nissan, formalizzato alla fine dello scorso aprile dalla Procura di Tokyo e che, secondo i giudici giapponesi, riguardava l’appropriazione indebita di fondi aziendali in un periodo compreso fra il 2017 ed il 2018, arriva in queste ore una sanzione decisamente onerosa per la stessa Nissan: si parla di una cifra nell’ordine di 16 milioni di dollari (corrispondenti a circa 14.540.000 euro), che il marchio giapponese dovrà versare a chiusura dell’inchiesta avviata dalla SEC-Securities and Exchange Commission (cioè la Commissione USA sui titoli e sugli scambi, l’equivalente dell’italiana Consob) sulle irregolarità che sarebbero emerse nei compensi per lo stesso ex plenipotenziario Renault-Nissan-Mitsubishi.
140 milioni di dollari occultati?
L’Autorità USA di vigilanza sulla Borsa aveva, infatti e dietro indagine intrapresa dalla Procura di Tokyo conseguente ad una denuncia presentata dai vertici Nissan, nei mesi scorsi aperto un fascicolo a carico della stessa azienda di Yokohama (i cui titoli, lo ricordiamo, vengono scambiati tanto alla Borsa di Tokyo quanto a Wall Street attraverso i certificati di deposito: ed ecco spiegato l’interessamento della SEC finalizzato alla verifica del rispetto delle norme statunitensi sulle attività di Borsa), per una ipotizzata occultazione di fondi di remunerazione a favore di Ghosn: un “piano” che si sarebbe concretizzato nascondendo più di 90 milioni di dollari come compensi e “gonfiando” l’indennità di pensionamento per una cifra che si sarebbe aggirata su 50 milioni di dollari.
Per Ghosn anche dieci anni di “ostracismo”
Quanto disposto dalle autorità risulta, dunque, essere un patteggiamento, che sebbene di entità elevata è in ogni caso ben inferiore al presunto occultamento di 140 milioni di dollari. A carico di Nissan risulta esserci la parte più rilevante della sanzione: 15 milioni di dollari (circa 13.630.000 euro), mentre l’ex top manager brasiliano di origine libanese dovrà versare il restante milione di dollari, e la sanzione accessoria di un lungo “ostracismo”: Ghosn (attualmente agli arresti domiciliari in Giappone) che da quando il suo “caso” è esploso a risonanza mondiale non ha mai ammesso né negato le accuse a suo carico, ha infatti patteggiato, oltre alla multa da un milione di dollari, anche il divieto a ricoprire, per i prossimi dieci anni, qualsiasi ruolo in società quotate in Borsa. Una interdizione che al momento non si sa se riguardi l’ex consigliere Greg Kelly, anche lui accusato dalla SEC di avere violato le normative anti-frode. In ogni caso, per il manager statunitense la sanzione risulta essere di gran lunga inferiore: “soltanto” 100.000 dollari.