Il Governo belga ha approvato un piano di riduzione delle emissioni di gas serra del 40% nel 2030, per arrivare alla decarbonizzazione entro il 2050.
Anche il Belgio predispone il graduale “addio” alle autovetture alimentate a gasolio: la notizia, “captata” in queste ore dal Web, è relativa alla recentissima approvazione, da parte dell’amministrazione metropolitana di Bruxelles, di un piano di divieto alla circolazione delle auto diesel dalle sue strade.
L’obiettivo è chiaro: ridurre l’utilizzo di veicoli dotati di “tradizionale” combustione interna, ed incoraggiare l’acquisto di auto elettriche o ibride plug-in (un domani, magari, anche a idrogeno); in second’ordine (tuttavia non meno importante), favorire una riduzione degli autoveicoli in circolazione, promuovendo iniziative di sviluppo all’impiego dei servizi di car sharing e taxi. Del resto, la decisione dei rappresentanti politici di Bruxelles (che, oltre ad essere capitale del Belgio, lo è anche della Comunità Europea) è di favorire il più possibile il recepimento degli Accordi di Parigi sul clima, e quindi ridurre le emissioni di gas a effetto serra che, in merito alle emissioni di CO2, hanno nei mesi scorsi condotto alla definizione dei nuovi limiti alla media del diossido di carbonio che dovrà essere emesso dalle auto nuove (95 g/km al 2021, 80 g/km entro il 2025, cioè il 15% in meno; e 59 g/km entro il 2030, come dire un ulteriore “taglio” del 57%).
Misure drastiche per il comparto dei trasporti
Ecco, quindi, il progetto virtuoso per Bruxelles: una “tabella di marcia” finalizzata a ridurre le emissioni dei gas serra del 40% al 2030 (rispetto alla soglia che era in vigore nel 2005) e porre le basi per un futuro (a lunghissimo termine) CO2 neutral: entro il 2050, si vuole far sì che l’area urbana della città sia ad emissioni zero. In modo, mette in evidenza il testo della proposta avanzata dall’amministrazione cittadina, di giungere al contenimento della temperatura media al di sotto di 2 gradi (entro il 2100…) e, inoltre, operare per limitarlo ad 1,5 gradi. Fra i principali “destinatari” del provvedimento, il settore dei trasporti che, da solo, inciderebbe per il 26% delle emissioni nell’ambiente a Bruxelles. Tanto più che nella vicina Parigi, in cui l’amministrazione guidata dalla socialista Anne Hidalgo progetta di liberare completamente l’area dell’Ile-de-Paris entro il 2030 ai veicoli inquinanti, dallo scorso 1 luglio 2019 le autovetture e gli automezzi pesanti con più di 13 anni di vita non possono più circolare nell’area urbana così come in 47 Comuni che fanno parte della sua cintura metropolitana
“Non c’è più posto per i motori” (ma dal 2050)
Questo è, in estrema sintesi, quanto il quotidiano brussellese Le Soir indica, nel riportare la notizia: fra trentun anni, i “convenzionali” propulsori a combustibile di origine fossile potrebbero essere totalmente vietati in città. Un obiettivo cui si giungerebbe attraverso un primo divieto di entrata alle auto diesel dal 2030 e, successivamente (dal 2035) anche alle auto benzina e GPL. Nel frattempo, vale a dire dopo il 2025, si prevede l’istituzione di nuovi parametri per l’area a basse emissioni nel centro urbano di Bruxelles, attraverso la creazione di una “Zona a zero emissioni” dalla quale poter poi escludere le auto benzina, a gasolio, le moto e gli automezzi pesanti.