GP Australia: vince Button, Alonso quinto

Leopoldo Canetoli
19 Marzo 2012
GP Australia: vince Button, Alonso quinto

Nel primo Gran Premio della stagione si iniziano a vedere i valori in gara: bene le Mclaren, meno le Ferrari.

Trends: Formula 1

Nel primo Gran Premio della stagione si iniziano a vedere i valori in gara: bene le Mclaren, meno le Ferrari.

Finalmente! Dopo mesi e mesi di letargo, pochi test che poco ci hanno svelato delle nuove F.1, finalmente è arrivata la prima gara. Che non è solo un GP nazionale, ma è l’unica gara di Formula 1 in un continente vastissimo.

E questa è la ragione per la quale sono affluite a Melbourne decine e decine di migliaia di persone. Pensate, già 35 mila spettatori il giovedì, quando all’Albert Park c’erano solo i meccanici intenti a lucidare le carrozzerie…80 mila per il primo giorno di prove libere, e poi via via in crescendo…Indubbiamente questo Gran Premio, tradizionalmente il primo della stagione, detiene il record degli spettatori.

Il GP è stato abbastanza interessante, specie nelle prime fasi della gara. Occhi puntati sul via, ma soprattutto sulla prima chicane, dove di solito la pattuglia compatta non esce indenne. Al via un perfetto Jenson Button brucia il compagno di colori alla McLaren…e dire che Hamilton è uno specialista delle partenze, e non era scattato poi tanto male. Dalle retrovie esce bene Rosberg che trova un buon buco per infilarsi. E non male anche le due Ferrari, soprattutto Massa che guadagna diverse posizioni. Alonso, invischiato dalla sesta fila, fa quello che può.

Ovviamente qualcuno nel fondo dello schieramento ci rimette il musetto, qualcun altro taglia la prima parte della chicane. Succede anche a un Vettel, ritornato da marziano a umano, fare un errorino sempre in questa chicane. Ma poi si riprenderà con un sorpasso incredibile.

Anche il vecchio Schumi fa un lungo in questa parte e poco dopo sarà costretto al ritiro per il cedimento del cambio. Al comando della gara le due McLaren, con Button che quadagna qualcosa sul compagno, poi Vettel, Alonso e vie via gli altri. Tra gli eliminati nelle prime fasi della gara anche il promettente Grosjean che in partenza aveva person un paio di posizioni ma si difendeva bene, fino a quando non è stato brutalmente “arrotato” da Maldonado ed ha dovuto abbandonare con la sospensione anteriore fuori uso.

Così fino a metà gara. Con Alonso che sembrava tenere il ritmo con le gomme soft e bene funzionavano anche le gomme medie, fino a quando la sua Ferrari ha avuto il pieno di carburante. E non si capisce bene perché, quando si è alleggerita, ha perso in prestazioni e deterioramento di pneumatici. Più in crisi Massa, sin dai primi giri, mai a posto con il bilanciamento e con i pneumatici.

Il momento chiave arriva al 37° giro, quando Petrov parcheggia a “spina di pesce” la sua monoposto, costringendo il direttore di gara a fare uscire la Safety Car. Sull’intervento della vettura di sicurezza tanto si è parlato durante l’inverno, la normativa per rimettere in fila i piloti è stata modificata. Ma forse sarebbe utile a questo punto, spiegare a tutti i piloti che cerchino, nei limiti del possibile, quando sono costretti a lasciare la vettura sul percorso, a portarla nel punto più sicuro raggiungibile. Onde evitare l’intervento della Safety Car, che inevitabilmente riesce a danneggiare qualche pilota, e a favorirne altri.

In questo caso è stato danneggiato Button, che si è ritrovato alle calcagna Hamilton, e i due piloti della Red Bull con Vettel che con un rapido cambio gomme si è ritrovato secondo e Webber quarto. C’è da chiedersi se le due Red Bull, che stavano guadagnando strada, ce l’avrebbero fatta lostesso a recuperare queste posizioni…i piloti sostengono di sì…sta di fatto che hanno ammesso questa inaspettata regalia.

A questo punto i giochi erano fatti, almeno per i primi cinque posti, anche se Alonso in crisi di gomme ha dovuto stringere i denti per resistere a un forcing finale di uno scatenato Maldonado, che proprio all’ultimo giro ha osato qualcosa di più perdendo il controllo della sua Williams finita a muro. Così al suo porto ha terminato la gara il rientrante Raikkonen che ha confessato di non essersi mai stancato più di tanto, di continuare a essere il gran forma.

Bene. Ci siamo ritrovati con le McLaren rinnovate più a punto delle altre vetture, con le Red Bull sempre temibili, con promettenti Mercedes e Renault…e con le Ferrari ancora indietro, con problemi di pneumatici, di carico, di velocità massima. Le monoposto impacchettate sono già in volo per la Malesia, dove domenica prossima correranno i secondo GP dell’anno, su una pista permanente. Sarà improbabile che si vedano novità sulle monoposto, rimandate a quando i team rientreranno in Europa. Quindi ancora McLaren e Red Bull da battere, con quel Button in testa alla classifica nonostante Flavio Briatore lo avesse schedato come un “paracarro“.

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