Mentre i riflettori vengono puntati su ID. Space Vizzion, VW espone a Los Angeles un pullmino Combi T2 del 1972 dotato del motore elettrico di e-Golf.
Fra le evoluzioni tecnologiche rivolte alla fascia degli autoveicoli d’epoca, la pratica del “retrofit” è attualmente una di quelle più gettonate: e ciò non soltanto da parte delle aziende specializzate negli interventi aftermarket, ma anche dalle stesse Case costruttrici. Il ricorso a motori elettrici che sostituiscano le unità motrici d’origine (il retrofit, appunto, che consiste nella sostituzione, reversibile in qualsiasi momento successivo, dei gruppi propulsori “di serie” con sistemi powertrain di ultima generazione) conosce, in questi giorni, un nuovo esempio.
Le radici di Wolfsburg “rivisitate” in chiave EV
Ad essersene incaricata è Volkswagen, attraverso la propria filiale nord americana; e riguarda uno dei modelli-simbolo nella produzione di Wolfsburg, ovvero il leggendario pullmino Combi T2 del 1972, idealmente “progenitore” di Id. Buzz, svelato in anteprima assoluta al Salone di Detroit 2017 e ora destinato ad essere uno dei modelli “derivati” della nuova lineup ID.: lo scorso 5 novembre, nel complesso industriale di Zwickau, è ufficialmente partita la produzione della berlina compatta ID.3, da cui discendono ID. Crozz, lo stesso ID. Buzz, e via via ID. Vizzion, ID. Buggy e ID. Roomz. Come dire: una gamma tutta nuova, che per il “colosso di Wolfsburg” rappresenta un epocale nuovo capitolo: allo stesso modo di quello che, ottant’anni fa, si concretizzò con la nascita del Maggiolino e, quarantacinque anni fa, con il debutto della prima serie di Volkswagen Golf, trasformò l’identità VW in modo radicale.
Segue in linea retta l’e-Beetle di Francoforte 2019
La strategia intrapresa dal “colosso di Wolfsburg” può dunque, a buon diritto, essere accompagnata da una testimonianza storica, “riconvertita” in chiave “zero emission”. Un po’ come la “neo-rétro” Volkswagen Maggiolino “e-Beetle” 100% elettrica presentata due mesi fa, in occasione del Salone di Francoforte 2019.
C’è il sistema powertrain di e-Golf
Il programma di trasformazione messo a punto dalla factory californiana EV West dietro richiesta di Volkswagen America per il Combi T2 del 1972 (esposto al Petersen Automotive Museum proprio nei giorni in cui, al Salone di Los Angeles 2019, i riflettori vengono puntati sulla station wagon elettrica VW ID. Space Vizzion) è sostanzialmente identico a quello sviluppato per e-Beetle: un completo restauro del corpo vettura sulle esatte specifiche dell’epoca di produzione, e l’impiego di un sistema powertrain ripreso dalla attuale lineup. Nel caso in questione, il classico 4 cilindri boxer raffreddato ad aria, da 60 CV di potenza, è stato sostituito dal motore elettrico di Volkswagen e-Golf del 2017 (collocato in posizione posteriore “a sbalzo”, esattamente dove trova posto l’unità motrice originaria), alimentato da batterie al litio da 35,8 kWh di capacità posizionate sotto i sedili anteriori (vale a dire dove solitamente c’è il serbatoio della benzina) e all’interno di un vano rinforzato e ignifugo. La potenza massima erogata dal gruppo powertrain a zero emissioni è di 134 CV. L’autonomia massima comunicata da Volkswagen America è di 200 km nelle reali condizioni di utilizzo.
Modifiche ridotte al minimo
Per conservare il più possibile l’autenticità dell’abitacolo (volutamente immutato, così come l’impostazione del corpo vettura), il Volkswagen Combi T2 Electrified Concept dispone della medesima leva del cambio “lunga”: con la differenza, in questo caso, che al posto dei tradizionali quattro rapporti il comando si incarica di offrire al conducente le varie modalità di marcia proprie della e-mobility e che già equipaggiano e-Golf: avanzamento del veicolo su strada, modalità di parcheggio, retromarcia, “folle” e frenata rigenerativa. Allo stesso modo, il quadro strumenti e la plancia mantengono pressoché inalterata la propria immagine “minimal”: un indicatore delle funzionalità EV digitale viene aggiunto alla strumentazione, tuttavia si caratterizza per un disegno classico, per preservare l’impostazione “old-style” del pannello.