Terminato lo sciopero delle bisarche, che avevano bloccato il trasporto auto dagli stabilitmenti produttivi verso i concessionari.
Terminato lo sciopero delle bisarche, che avevano bloccato il trasporto auto dagli stabilitmenti produttivi verso i concessionari.
Dopo 6 settimane termina lo sciopero delle bisarche, gli autocarri destinati al trasporto auto. L’associazione che riunisce tutte le aziende ha consultato tutti gli aderenti per fare il punto sulla situazione e, dopo la pressione del Ministero delle Infrastrutture che chiedeva a gran voce il ripristino delle attività, ha deciso di ripartire dando una boccata di ossigeno al settore auto già pesantemente colpito dalla crisi di vendite.
A risentire dello stop è stata soprattutto la Fiat, che si è vista costretta a sospendere ripetutamente l’attività in diversi stabilimenti italiani per smaltire il gran numero di vetture posteggiate nei siti in attesa di essere trasportate nei concessionari. Lo stop delle bisarche provocherà ulteriori sospensioni alla produzione Fiat anche nei prossimi mesi.
Dal canto suo, il segretario nazionale di Trasportunito, Maurizio Longo, ha detto che “entro i prossimi due mesi dovrà essere ristrutturato il settore, dovranno essere resi applicabili i costi minimi e dovranno essere verificate tutte le condizioni contrattuali cui sono sottoposti i sub vettori”,
In una nota, Fiat ha giudicato positivamente la sospensione dello sciopero dei servizi di autotrasporto vetture a mezzo bisarca sperando che alle dichiarazioni seguano comportamenti che permettano la normale ripresa dell’attività.
“La protesta – si legge nel comunicato – ha danneggiato tutto il settore dell’automotive in Italia e particolarmente Fiat Group Automobiles che nelle ultime settimane è stata costretta in più occasioni a ridurre o a fermare l’attività produttiva nei vari stabilimenti italiani. Il danno economico è stato molto elevato non solo per l’azienda e i suoi dipendenti, ma anche per i concessionari e per le aziende dell’indotto”.
Il blocco delle attività produttive riguarderà lo stabilimento di Pomigliano d’Arco che si fermerà il 30 marzo e la Sevel di Val di Sangro che sarà chiusa il 30 marzo, il 2 e il 6 aprile.
Le quote di mercato delle autovetture di Fiat Group Automobiles nel mese di marzo in Italia e all’estero saranno influenzate negativamente dal lungo periodo di sciopero.