Il campione del mondo potrebbe subire un richiamo per gli insulti a Karthikeyan.
Il campione del mondo potrebbe subire un richiamo per gli insulti a Karthikeyan.
Capita che in un mondo veloce e mutevole come quello della F1, anche una squadra che sembrava imbattibile ritorni ad essere d’improvviso una delle tante, e capita che un campione del mondo, da due anni senza rivali, perda le staffe e ritorni ad essere un pilota tra i tanti. Perché se il curriculm di Vettel è da primo della classe, il suo modo arrogante di trattare i suoi colleghi è da bandiera nera. Ci riferiamo all’episodio che l’ha visto coinvolto in Malesia durante il doppiaggio di Karthikeyan, colpevole di guidare una lenta e imbarazzante HRT.
Ebbene, il fenomeno della Red Bull, dopo aver sorpassato il collega e aver subito una foratura per un contatto, ha alzato ripetutamente il dito medio, non contento, non ha esitato a definire il pilota che lo ha penalizzato un “cetriolo” o peggio ancora un idiota. Parole inaccettabili anche a fronte di un errore, che ledono la dignità di chi comunque rischia la vita correndo a più di 300 km/h.
Per questo Vettel potrebbe incorrere in un’ammonizione, quantomeno simbolica, dopo aver violato il codice di condotta dei piloti. Certo, riteniamo improbabile una penalizzazione più pesante, però è chiaro che la FIA non perdonerà al tedesco delle dichiarazioni così offensive e gratuite. La frustrazione, si sa, è una brutta bestia, e certi piloti possono veramente far saltare i nervi ai propri colleghi, ma un campione del mondo dovrebbe essere un punto di riferimento, un esempio, e non dovrebbe comportarsi come uno dei tanti automobilisti in preda ad un raptus da traffico.