Si va verso il rischio di aumenti del costo dei carburanti per via di una clausola che potrebbe portare ad un inasprimento delle accise dal 2021.
Potrebbero essere ancora una volta gli automobilisti a pagare i problemi economici dell’Italia, almeno questo è il rischio concreto dovuto a uno degli emendamenti della Legge di bilancio.
Una clausola di salvaguardia che potrebbe pesare sugli automobilisti
Secondo quanto si apprende, infatti, il Governo ha introdotto una sorta di clausola di salvaguardia che prevede l’aumento delle accise sui carburanti dal 2021 nel caso in cui i conti pubblici dovessero richiedere delle correzioni.
Tradotto in parole povere, tutto questo significa che nel caso in cui l’Italia dovesse avere difficoltà a far quadrare i conti e non riuscisse a trovare le necessarie entrate su altri fronti, scatterebbe un aumento automatico dei prezzi di benzina e diesel, andando così ad incidere ancora una volta sulle tasche degli automobilisti.
Accise sui carburanti più alte dal 2021
La clausola prevede che il gettito derivante dalle accise sui carburanti per il 2021 non dovrà essere inferiore ai 980 milioni di euro a fronte dei 50 milioni già previsti, per poi salire a 1,032 miliardi nel 2022 e toccare 1,822 miliardi nel 2023. Si scenderebbe invece a “soli” 1,543 miliardi nel 2024.
Complessivamente, la Legge di bilancio mette in conto un tesoretto di 5,3 miliardi che dovrà arrivare entro i prossimi anni alle casse pubbliche al fine di evitare il disavanzo del bilancio. Spetterà al Governo riuscire a procacciare la somma attingendo ad altri settori o se, al contrario, far attivare la clausola automatica che andrà ad aumentare il costo del carburante.