A Milano il ticket per entrare nell’Area C ha portato a un calo del 35,9% del traffico auto nel centro storico, pari a 50mila veicoli in meno.
A Milano il ticket per entrare nell’Area C ha portato a un calo del 35,9% del traffico auto nel centro storico, pari a 50mila veicoli in meno.
A 3 mesi e mezzo dall’entrata in vigore della Congestion Charge, a Milano si tirano le prime somme delle prime 11 settimane in cui è stato attivato il provvedimento volto a diminuire il traffico privato nella “city”: i dati resi noti dal comune indicano infatti che gli ingressi di auto nella cosiddetta Area C – che include il centro storico compreso nella circonvallazione dei Bastioni spagnoli – sono diminuiti del 35,9% rispetto allo stesso periodo del 2011, pari a quasi 50mila veicoli in meno.
Parallelamente, il sistema elettronico che sanziona chi entra in quest’area con un veicolo il cui conducente non ha pagato i 5 euro di ticket ha rilevato una media di 6mila infrazioni al giorno, anche se nei primi tempi gli ignari o i distratti erano più numerosi.
Conti alla mano, le circa 300mila infrazioni (da 87 euro ciascuna) commesse in questo arco di tempo compreso fra il 16 gennaio (giorno di entrata in vigore della misura) e il 31 marzo porteranno nelle casse del comune oltre 26 milioni di euro.
Una cifra notevole che si aggiunge agli incassi derivanti dal pedaggio di 5 euro: considerando che gli ingressi medi giornalieri sono 87mila (rispetto ai 136mila dello scorso anno) e che 25mila di questi sono effettuati liberamente (e gratuitamente) perché autorizzati o residenti, ne deriva che i rimanenti 62 mila automobilisti versano un totale giornaliero di circa 310mila euro nelle casse del comune.
Da notare infine, che nell’elenco che il comune ha riservato alle auto ecologiche – quindi esenti dal ticket – sono iscritte 10.500 vetture, in aumento rispetto allo scorso anno. Se attualmente un ingresso su 6 è effettuato da questo tipo di veicoli, un anno fa questo rapporto era di uno a 12. La percentuale di veicoli ecologici è più alta fra i veicoli commerciali (dove raggiunge il 21%), rispetto alle autovetture trasporto persone (16%).