Il Ministero dei Trasporti conferma il blocco delle tariffe sul 95% della rete autostradale italiana.
Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ufficialmente comunicato che il decreto milleproroghe ha rinviato gli aumenti tariffari per il 95% della rete autostradale italiana, previsti a partire dal 1° gennaio 2020. Le eccezioni risultano poche e tra queste segnaliamo la Pedemontana e la Brebemi entrambe in Lombardia.
Aumenti bloccati
Il periodo regolatorio per le concessionarie risulta giunto a scadenza, come sottolinea la nota ufficiale diffusa dal ministero dei Trasporti:”Il termine per l’adeguamento delle tariffe autostradali relative all’anno 2020 è differito sino alla definizione del procedimento di aggiornamento dei piani economici finanziari predisposti in conformità alle delibere adottate dall’Autorità di regolazione dei trasporti.”
Le società autostradali interessate sono: Rav, Sat, Strada dei Parchi, Satap (A4), Milano Serravalle, Brescia Padova, Autostrade per l’Italia, Asti-Cuneo, Salt (Autocamionale della Cisa), Autostrada dei fiori (tronco A10), Autostrada dei Fiori (tronco A6), Salt (tronco ligure toscano), Sav, Sitaf, Tangenziale di Napoli e Cas.
Anche le società che vantano un contratto di concessione scaduto non hanno visto aumentare i prezzi dei pedaggi e tra queste ultime troviamo:” Ativa, Autostrada del Brennero, Autostrade meridionali, Autovie venete e Satap (A21)”.
Bloccati gli aumenti relativi agli scorsi anni per: “Autostrade per l’Italia, Milano Serravalle e Autostrade dei Parchi”. Per quest’ultima inoltre la decisione è stata estesa fino al 31 ottobre 2021 “in virtù delle disposizioni urgenti per l’accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici”. I tratti autostradali della A24 e della A25 continueranno quindi ad applicare per altri 10 mesi le tariffe che risultano inalterate dal 31 dicembre 2017 a causa dei terremoti che più di tre anni fa hanno letteralmente devastato il centro Italia.
Quando scattano gli aumenti e per chi
A questo punto le autostrade italiane che hanno avuto il via libera dal Ministero per l’aumento dei pedaggi risultano decisamente pochi e tra queste segnaliamo: “la Cav (aumento pari all’1,20%) che si occupa di gestire il Passante e la Tangenziale di Mestre, l’Autovia Padana (+4,88%), che gestisce l’A21 nel tratto tra Brescia e Piacenza e le già citate Bre.Be.Mi. (+3,79%) e Pedemontana Lombarda (+0,80%).