L’auto hacking è qualcosa di assolutamente possibile; e, per portare avanti la loro riprova, hanno “ucciso” a distanza la trasmissione di una Jeep Cherokee 2014 su una strada di St. Louis. La divulgazione di questa notizia da parte della FBI è un modo per avvertire gli americani.
Sono passati otto mesi da quando una coppia di ricercatori sulla sicurezza ha dimostrato che l’auto hacking è qualcosa di assolutamente possibile; e, per portare avanti la loro riprova, hanno “ucciso” a distanza la trasmissione di una Jeep Cherokee 2014 su una strada di St. Louis. La divulgazione di questa notizia da parte della FBI è un modo per avvertire gli americani che il rischio di un sabotaggio informatico sui veicoli è qualcosa di estremamente serio e reale.
In un annuncio di servizio emesso insieme dal Dipartimento dei Trasporti, dalla National Highway Traffic Safety Administration e dalla stessa FBI si parla di una minaccia di possibili attacchi contro automobili e camion. L’annuncio, comunque, non rivela se le agenzie di intelligence sono venute a conoscenza o meno di qualcosa di nuovo, oltre alle informazioni che erano già in loro possesso.
Ma offre un elenco di suggerimenti su come mantenere i veicoli sicuri e lontani dagli hacker: “I veicoli a motore moderni spesso includono tecnologie di connessione che mirano a fornire vantaggi quali caratteristiche aggiuntive di sicurezza, risparmio di carburante e altro – si legge – tuttavia, con questo aumento della connettività, è importante che i consumatori e i produttori abbiano consapevolezza delle potenziali minacce alla sicurezza informatica”.
Il consiglio della FBI è di mantenere il software automotive aggiornato e rimanere a conoscenza di eventuali richiami possibili che richiedano patch di sicurezza manuali al codice dell’auto e di evitare modifiche non autorizzate del software. Dopo che gli hacker Charlie Miller e Chris Valasek sono riusciti a violare la Jeep già citata, Chrysler ha emesso un richiamo di 1,4 milioni di veicoli.