Edizione sprint della gara dedicata al mito del grande Tazio, sempre in bilico tra vetrina mondana e competizione dai tempi massacranti.
Edizione sprint della gara dedicata al mito del grande Tazio, sempre in bilico tra vetrina mondana e competizione dai tempi massacranti.
Ventiduesima edizione di una gara di regolarità ambiziosa, già prestigiosa ma che mira a ridurre sempre di più quel gap da “seconda” che la separa dall’evento top della regolarità storica mondiale, la Mille Miglia. Un’ambizione ardua, ma una gara ormai consacrata a grande notorietà e prestigio ed a cui partecipano equipaggi provenienti da tutto il mondo, macchine di grande rarità, sponsor importanti, buon seguito mediatico e di pubblico sulle strade. 262 auto iscritte, 255 partenti, 77 prove cronometrate, quattro circuiti di cui due in notturna, 1060 km in due giorni e mezzo tiratissimi di gara.
Le auto abbracciavano i cinquant’anni dal 1919 al 1969, con 70 vetture anteguerra al via. La più anziana una Fiat 501 SS del 1924, le piu giovani Mercedes Pagoda, Alfa Romeo Duetto e Giulia GT, NSU 1200 TT, Lancia Fulvia Zagato.Tra le più rare Bugatti 37, Amilcar CG SS, OM Superba 665 TT, Upmobile Indianapolis, Lagonda W24 Tourer, Invicta Violete Corderey e le Alfa 6C 1750 SS e Gran Sport, 8C 2300 Monza tra cui quelle della squadra storica Alfa Romeo.
I più accreditati per la vittoria naturalmente i veterani Vesco e Canè, già vincitori di altre edizioni, ma anche Mozzi, Ferrari, Gaburri, Salvinelli, Gamberini, Sisti, tanto per citarne alcuni notissimi top driver tra i favoriti alla vittoria finale. Al via anche chi scrive, per Motori.it, con una Lancia Fulvia Zagato del 1968, una delle auto più giovani in gara, con i suoi 44 anni e per questo sfavorita dai coefficienti che avvantaggiano le auto più anziane.
Il via venerdì alle 13 dalla splendida Piazza Sordello, nel cuore della Mantova storica. Subito un gruppo di prove nel circuito del Te, attorno al suggestivo Palazzo Te; poi di gran lena verso Modena, dove nel circuito della città emiliana si svolgeva il secondo gruppo di prove. E cominciano subito i guai nei comportamenti dissennati di molti concorrenti, indotti anche da medie alte e tirate, che qui, come nella Mille Miglia, fanno continuamente temere che prima o poi una tragedia funesti questa grande competizione e rimetta in discussione lo svolgimento di gare, sia pure di regolarità storica, che si svolgono su strade aperte al traffico.
La media è elevata certo e comunque molti sono gli equipaggi che con pura incoscienza compiono decine di gravissime violazioni del Codice della strada. Ho visto passaggi con semaforo rosso, attraversamenti contromano di rondò, sorpassi impossibili in strade a corsia unica, totalmente contromano e tutto questo senza che mai, dico mai, una delle numerose pace car dell’assistenza si facesse mai vedere o sanzionasse (con l’esclusione dalla gara) gli equipaggi in questione.
Anzi, spesso le vetture di gara hanno fatto da scorta ad un equipaggio amico, facendogli strada e compiendo le stesse gravi infrazioni che avrebbero dovuto sanzionare, una vera follia che prima o poi distruggerà questo bel giocattolo se non si interviene con serietà ed energia. Tra gli aspetti negativi di una gara così bella anche delle partigiane e sospette assistenze ad equipaggi vip o appartenenti alle squadre degli sponsor, che hanno permesso a due dei candidati alla vittoria finale di raggiungere la carovana senza danni che per un equipaggio “normale” avrebbero significato almeno perdere un controllo orario con addio definitivo ad ambizioni di classifica.
Ma torniamo alla gara. Dall’autodromo di Modena, con un trafficatissimo e snervante passaggio per Bologna per rendere un tributo a Lucio Dalla con un transito della carovana nei giardini di Porta Castiglione, a quello di Imola, dove sul tracciato esaltato dalla Formula 1 si è svolto all’imbrunire il secondo gruppo di prove in circuito. Fantastico veder sfilare in circuito cinquant’anni di storia dell’automobilismo.
Ancora un gruppo di prove stradali a Meldola, per raggiungere finalmente Misano per l’ultimo emozionante gruppo di prove in notturna sul circuito romagnolo.Uno spettacolo davvero, che ha concluso la prima tappa di 358 km con l’arrivo a Rimini a notte inoltrata e ha dato un primo assetto alla classifica.Un breve riposo e al via della lunghissima estenuante tappa di sabato, 463 km e 11,34 h di macchina, con partenza alle 7 dal parcheggio del Grand Hotel di Rimini.
Giornata tutta di belle e impegnative prove stradali da Montefiore Conca, a Fonte Abeti, verso Arezzo, a Monte S. Savino e con un suggestivo passaggio a Piazza del Campo a Siena. Veloce sosta al Castello di Brolio, e si torna verso Rimini attraverso Anghiari, Pieve Santo Stefano, San Leo e la entusiasmante conclusione di nuovo a Misano con le prove in notturna. Rientro a Rimini e classifica ormai ben definita, salvo aggiustamenti imprevisti con annullamento di penalità per alcuni soliti noti e ricerca inutile e disperata per tutti gli altri “normali” non VIP o piloti prioritari del fantomatico “addetto ai rapporti con i concorrenti”, invisibile e irrintracciabile.
Peraltro i recapiti telefonici dell’organizzazione erano singolarmente assenti dagli stampati; quindi o si ha la fortuna di essere noti o trovare un commissario di gara tra 700 persone è impresa davvero ardua. Ed è così che un improvvido inserimento di un’auto sbucata da una stradina laterale sul pressostato di una prova speciale e che mi è costata un passaggio in ritardo di 38 centesimi, seppur certamente visto (e sentito per i miei strombazzamenti di clacson) dal commissario di gara presente, che peraltro non è intervenuto in alcun modo, mi è costato una penalizzazione che alla fine varrà tre posti in classifica.
Dopo aver faticosamente individuato il responsabile delle relazioni con i concorrenti, che mi ha prontamente dirottato su un commissario di gara, questi, piuttosto seccato perché era stanco dopo questa sfinente durissima giornata di gara (lui!), mi ha chiesto di scrivere la relazione di quanto accaduto e lasciargliela “perchè ora c’è la cena, ma domani le farò sapere dopo aver interpellato il commissario di gara presente sulla postazione”.Naturalmente nessuno ha avuto più la cortesia e la buona educazione di darmi una risposta e nella classifica finale ci siamo tenuti la penalizzazione, con buona pace dei “rapporti con i concorrenti”.
Il mondo va così, ma dispiace che questi ed altri buchi organizzativi che ora vi racconto inficino la bellezza e la correttezza agonistica di una gara così appassionate.Peccato davvero, perché la mattina del terzo giorno, domenica, alla partenza di tappa, il commissario di gara dichiara con candore ad una ventina di concorrenti in attesa della partenza che le loro tabelle di marcia – documento indispensabile a norma di regolamento e la cui mancanza comporta la squalifica dalla gara – “non ci sono”, sparite e quindi “io che devo fare?”.
Tra i venti equipaggi inferociti, fatti di 19 signor nessuno, per fortuna c’è anche quello del Senatore Berselli, ospite importante e abituale concorrente del Nuvolari che alza il telefono davanti all’inebedito commissario e chiama il deus ex machina dell’organizzazione, Luca Bergamaschi proponendogli una soluzione di fortuna per l’imbarazzante incidente.I venti equipaggi useranno il foglio del facsimile della tabella di marcia, strappandolo dal volumetto di presentazione gara e facendolo firmare dal commissario in partenza e timbrare ai controlli a timbro previsti lungo la giornata.
Tutte le venti macchine partono finalmente in ampio ritardo sulla loro tabella e si scatenano in manovre pericolose per recuperare il tempo perduto alla partenza.Terza e conclusiva tappa di 256 km che da Rimini riporta la carovana a Mantova.Prove solo stradali, a Sant’Apoliinare in Classe, poi Ravenna per Migliarino, il circuito del Castello a Ferrara che conclude le prove cronometrate.Finalmente ritorno a Mantova.La sontuosa Piazza Sordello affollata di gente appassionata e non, accoglie le superstiti della faticosa ma entusiasmante maratona.
Pranzo nella sede del comune e premiazioni nel delizioso teatro Bibiena. Premiati i primi 30 di questa dura e affascinante competizione nel nome del grande Tazio Nuvolari. Vesco con la Fiat Balilla 508S Sport la spunta su Giuliano Canè con la fida Lancia Aprilia. Al terzo posto Sisti con la Riley Sprite, davanti a Salvinelli e Gamberini, quarto e quinto, con le due 1750 del museo storico Alfa Romeo.
Sesto Lenzi con l’Alfa 1900 Super davanti a Raimondi con la Porsche 356 SC. Nonostante la penalizzazione ingiusta che ci ha fatto perdere tre posizioni e il coefficiente svantaggioso, con la Fulvia Zagato ci piazziamo trentesimi, ultimi dei premiati della classifica generale e primi nelle classifiche di classe e raggruppamento. Molto più di quello che speravamo in una gara così difficile e competitiva che ha visto anche molti ritiri.219 alla fine le vetture classificate.Bella gara, percorsi di gran bellezza, prove in pista entusiasmanti, belle prove su strada…peccato le distrazioni organizzative, i favori poco sportivi ai soliti noti e l’impunità nelle scorrettezze e infrazioni al codice della strada.
Forse è il caso di rimetter mano al regolamento di gara ed alle medie imposte, e garantire un’assistenza di gara vigile ed equa.Sarebbe davvero un peccato se questo bel giocattolo, che, come nella Milla Miglia consente a migliaia di appassionati lungo le strade di vedere in azione e “sentire” auto emozionanti e in qualche caso uniche, dovesse essere spazzato via.Stanchi, magari anche arrabbiati, ma abbiamo già deciso, il prossimo anno ci saremo ancora, sperando che i problemi spariscano e resti la gara bella e appassionate che comunque abbiamo vissuto in nome del grande Nivola.