A circa 260.000 clienti VW in Germania andrà il 15% del prezzo di acquisto: transazione da 830 milioni di euro. Altroconsumo attende esito anche in Italia.
A quattro anni e mezzo dall’”esplosione” dello scandalo che di fatto ha rappresentato l’evento-spartiacque verso il concretizzarsi di una nuova generazione di tecnologie di elettrificazione, il Dieselgate scrive una nuova pagina alla propria corposa storia. Si tratta, in questo caso, del raggiunto “agreement” avvenuto in Germania tra Volkswagen e la Vzbv (“Verbraucherzentrale-Bundesverband“), cioè la federazione tedesca che raggruppa le Associazioni di consumatori. Da quest’ultima, ad ottobre 2019, era partita una class-action nei confronti del Gruppo Volkswagen: in rappresentanza di circa 260.000 clienti tedeschi del Gruppo VAG, era stata avviata una richiesta di risarcimento volta a colmare il minor valore che le vetture avevano subito a causa del Dieselgate. L’accordo, mediato dal Tribunale superiore di Braunschweig che – riferisce un “lancio Ansa – ha avuto un ruolo di mediatore, si concretizza in risarcimenti nominali che oscillano fra 1.350 e 6.257 euro (in funzione, cioè, del modello e dell’anzianità della vettura), e mediamente nell’ordine del 15% del prezzo pagato in origine dai singoli proprietari.
E la Germania “archivia” il contenzioso sul Dieselgate
Con questa azione, che costerà a Volkswagen un totale di 830 milioni di euro in Germania va così a concludersi un “affaire” che si è trascinato per più di quattro anni. Da quando, cioè, la statunitense EPA (cioè l’Agenzia federale per la protezione dell’Ambiente) portò alla luce l’installazione, da parte di VW, di un software che di fatto eludeva le normative in materia di emissioni degli ossidi di azoto su alcuni dei motori diesel. I vertici Volkswagen ammisero (era la fine di settembre 2015) di avere utilizzato un “defeat device”.
Altroconsumo: ora aspettiamo un risarcimento anche in Italia
La notizia del risarcimento ottenuto in Germania attraverso la Vzbv viene commentata come “Un accordo storico a favore dei consumatori – indica Altroconsumo, per voce del responsabile delle relazioni esterne Ivo Tarantino, in un “lancio” Adnkronos – la Germania è il primo Paese europeo ad aver raggiunto questo risultato”. “Esprimiamo il nostro sostegno ai colleghi tedeschi, ma al tempo stesso troviamo sconcertante e ingiusta la disparità di trattamento da parte della casa automobilistica nei confronti delle altre vittime europee dello scandalo Dieselgate. È giunto il momento che tutti gli automobilisti che sono stati lesi da Volkswagen ricevano un giusto risarcimento”. Il portavoce di Altroconsumo fa notare che già nel 2015, dunque immediatamente dopo la diffusione della notizia del Dieselgate a livello mondiale, l’Associazione italiana aveva, in concerto alle organizzazioni di consumatori Test-Achats (Belgio), OCU (Spagna), DECO Proteste (Portogallo) riunite sotto la sigla Euroconsumers insieme all’Associazione Proteste attiva in Brasile, provveduto ad avviare una serie di class-action nei rispettivi Paesi. La richiesta era, chiaramente, rivolta ad ottenere giustizia nei confronti dei consumatori europei, proprio come quelli statunitensi erano stati risarciti”. Sui tavoli dei Tribunali italiani, riferisce Altroconsumo, sono più di 76.000 le adesioni alla class-action promossa dall’Associazione nei confronti del Gruppo VAG in seguito al Dieselgate: la richiesta punta ad ottenere il risarcimento del 15% sul prezzo di acquisto di ogni autovettura.