Nella nostra intervista, Mihai Bordeanu, Vice Presidente di Dacia, conferma che al momento non ci sarà l’ibrido sui modelli Dacia e che Duster diventerà sempre più importante. Il sogno? Un modello Dacia vincitore del Car of the Year.
Nonostante il Salone dell’automobile di Ginevra non abbia avuto modo di svelare a giornalisti, operatori del settore e a tutti i visitatori interessati le novità dei brand partecipanti, non abbiamo perso l’occasione per entrare in contatto con i vertici dei costruttori che avrebbero esposto le loro novità. Qualche ora fa abbiamo sentito telefonicamente Mihai Bordeanu, Vice Presidente di Dacia, protagonista della recente cronaca automobilistica grazie alla presentazione della Spring, prima elettrica del Marchio rumeno e sicuramente prima elettrica che nel 2021 si potrà considerare low cost.
Proprio a tal proposito Bordeanu esprime tutto il suo entusiasmo: “sono molto orgoglioso di poter presentare la nostra nuova show car, la Dacia Spring elettrica insieme a moltissime altre novità. La Spring anticipa quella che sarà la prima vettura 100% elettrica del marchio. Sarà la vettura elettrica più accessibile di tutta Europa. Facciamo parte del gruppo Renault e quindi possiamo anche contare sui 10 anni di esperienza del marchio nel campo delle auto elettriche. Questo mercato sta crescendo e quest’anno si è realizzato un 70-75% in più rispetto all’anno precedente e il primo marchio in questo settore è proprio Renault. Per cui potremo sfruttare a pieno la conoscenza della casa.”
Durante l’intervento telefonico a cui hanno partecipato altri colleghi, Motori.it ha rivolto al Vice Presidente di Dacia alcune domande (riportate oggi anche su altre testate).
Il sistema ibrido che recentemente Renault ha messo su Clio, Captur e Megane, entro quanto tempo lo vedremo sui modelli Dacia?
Oggi parliamo soprattutto della Spring, che testimonia la volontà di Dacia di entrare nel mercato elettrico. Ovviamente non si tratta dell’unica novità che abbiamo. Al momento abbiamo anche in programma l’estensione della gamma Eco-G, ovvero il GPL. Non viene equipaggiata solo Duster, ma tutte le vetture della Casa, quindi anche Sandero, Sandero Stepway e Logan. In Italia il GPL è molto importante e circolano tantissime auto con questa alimentazione. In Europa Dacia è l’unica Casa a offrire tutta la sua gamma anche con il GPL. Quindi non intendiamo fermarci solo all’elettrico, ma spingeremo sempre di più anche sul GPL, aumentando motorizzazioni e possibilità di scelta. Al momento non possiamo dire nulla sull’ibrido, magari in futuro.
Quali sono per Dacia i primi 3 obiettivi da raggiungere in questo 2020?
Non vogliamo annunciare obiettivi per quanto riguarda i volumi di vendita o le quote di mercato. Quello che possiamo dire è che vogliamo consolidare il livello delle nostre vendite. Lo scorso anno è stato eccellente dal punto di vista delle prestazioni. Abbiamo raggiunto il nostro record sia per vendite che per quota in moltissimi dei mercati in cui siamo presenti. Quindi il primo obiettivo è consolidare. Poi il secondo riguarda modelli specifici, in particolare Duster e Sandero che sono i due più venduti. Rappresentano una fortissima base su cui crescere. Come terzo obiettivo vogliamo preparare il successo della nostra prima vettura elettrica. Già queste attività ci terranno molto occupati.
Avete mai preso in considerazione di trasformare Duster in qualcosa di più rispetto a quello che è oggi? Magari in un brand a sé, come lo è la 500 per la Fiat?
Duster è un modello molto importante per noi. È stato lanciato dieci anni fa e abbiamo già prodotto due milioni di unità. Noi ne siamo davvero molto orgogliosi, è un modello emblematico per Dacia. Una risposta non risposta che però non nasconde l’orgoglio che Dacia ha per il “suo Duster”. Così abbiamo pensato di fare una domanda di chiusura, provocatoria ma non troppo, sicuramente originale, dal momento che altre testate l’hanno ripresa e riportata a gran voce.
Visto il gradimento dei mercati, vi aspettate di vincere, prima o poi, un Car of the Year?
Potrebbe essere una domanda che dovrei fare io a voi giornalisti. Quello che posso dire è che sono estremamente orgoglioso dei nostri modelli ed effettivamente il riscontro più importante ci arriva dai mercati. Quindi, se un giorno succederà, sarò l’uomo più felice del mondo.