Replica della Federazione Internazionale alle polemiche dei sette team in merito all’accordo riservato per chiudere il caso sulle power unit delle “Rosse”.
Secondo la Federazione Internazionale dell’Automobile, cui spetta il compito di governo, controllo e arbitrato in materia normativa nel motorsport, l’accordo (segreto) con Ferrari è conforme ai regolamenti. Una replica, inviata ai sette team non motorizzati Ferrari (ovvero Mercedes, Red Bull, McLaren, Renault, Alpha Tauri, Racing Point e Williams) che si erano opposti all’accordo riservato Fia-Maranello per “concludere la questione sulle indagini condotte sulle power unit del Cavallino Ferrari”. Nello specifico, si chiedeva “la piena e corretta divulgazione in materia, per garantire equità e riservandosi il diritto di chiedere un risarcimento legale dinanzi ai tribunali competenti”. La reazione della Fia non si è fatta attendere e, a stretto giro di posta, i vertici di Parigi rispondono in una lettera puntando i riflettori sulla correttezza del proprio operato. Ma andiamo con ordine.
Il “sospetto” exploit Ferrari a Spa e Monza
Il “pasticciaccio” emerso ad una decina di giorni dal GP di Australia che si terrà a Melbourne domenica 15 marzo e aggiunge incertezza all’attuale delicata situazione mondiale provocata dall’espandersi del coronavirus si rifà ad una richiesta di chiarezza avanzata da sette scuderie iscritte al Campionato di F1 2020, nella quale si è puntato il dito verso la segretezza di patto concluso tra Fia e Ferrari in merito alla conclusione di un’indagine federale sulla regolarità delle power unit del “Cavallino”. Tutto era cominciato dopo l’improvvisa escalation di risultati messi a segno dalle “Rosse” dopo la pausa estiva 2019; segnatamente, le due vittorie ottenute a Spa-Francorchamps e a Monza, circuiti sui quali da sempre la potenza dei motori gioca un ruolo di primo piano. Arrivarono le prime richieste di chiarificazione, mentre contestualmente le performance delle due Ferrari diminuirono leggermente; la stessa Fia, nel corso dell’inchiesta, annunciò che sarebbe intervenuta qualora fossero emerse delle irregolarità. Lo scorso 28 febbraio, subito dopo la conclusione dei test pre-stagione, è stato diffuso un comunicato Fia nel quale si rendeva nota la conclusione dell’analisi di funzionamento della power unit Ferrari e il raggiungimento di un accordo con il team, i cui contenuti hanno mantenuto un carattere di riservatezza. Da qui la protesta dei sette team che non utilizzano power unit Ferrari, in cui veniva posto l’accento sull’opposizione ad un accordo di “Transazione confidenziale” con Ferrari per chiudere la faccenda.
La replica Fia
Come emerge da un servizio pubblicato da La Gazzetta dello Sport, la Federazione Internazionale dell’Automobile comunica di avere condotto una “Analisi tecnica dettagliata” sulla power unit Ferrari, allo stesso modo di come è autorizzata a svolgere per tutti gli altri concorrenti in F1. Le indagini “Apporofondite” condotte durante la stagione di F1 2019 hanno “Sollevato il sospetto che Ferrari potesse operare non in ogni momento nei limiti delle normative Fia”. Dal canto suo, evidenzia la lettera firmata Fia, la stessa Ferrari “Si oppose fermamente ai sospetti e ribadì che la sua Power Unit funzionava sempre nel rispetto delle normative. La Fia non era pienamente soddisfatta da questo, ma decise che ulteriori azioni non avrebbero necessariamente comportato la conclusione della vicenda, sia per la complessità della questione, sia per l’impossibilità materiale di fornire la prova inequivocabile di una violazione”. “Per evitare le conseguenze negative che un lungo contenzioso comporterebbe, soprattutto alla luce dell’incertezza dell’esito di tale contenzioso e nel migliore interesse del campionato, la Fia in conformità con l’articolo 4 (ii) del proprio ‘Judicial and Disciplinary Rules’ (JDR) ha deciso di stipulare un accordo di transazione efficace e dissuasivo con la Ferrari per chiudere il procedimento. Questo tipo di accordo è uno strumento legale, riconosciuto come componente essenziale di qualsiasi sistema disciplinare ed è utilizzato da molte autorità pubbliche e altre federazioni sportive nella gestione delle controversie. La riservatezza dei termini dell’accordo di transazione è prevista dall’art. 4 del JDR”.