Nella primo Gran Premio sul nuovo tracciato texano Hamilton rovina la festa a Vettel, che dovrà aspettare l’ultima gara per chiudere i giochi.
Nella primo Gran Premio sul nuovo tracciato texano Hamilton rovina la festa a Vettel, che dovrà aspettare l’ultima gara per chiudere i giochi.
Non si erano ancora incontrati quest’anno, sul podio, i tre gladiatori della Formula 1 2012. Lo hanno fatto per la gioia dei 120.000 tifosi a stelle e striscie accorsi su questo bel tracciato di Austin che il solito Tilke ha disegnato per Bernie Ecclestone. Che ha vinto l’ennesima partita, riuscendo a riportare negli USA una F.1 che gli americani guardavano ancora con sospetto (e che ora pensa di triplicare con altre prove a New York e Los Angeles…).
Sebastian Vettel, al suo centesimo Grand Prix, aveva in mano il primo match ball per chiudere il suo mondiale, ma si è dovuto accontentare del podio e del titolo costruttori, per la terza volta consecutiva alla Red Bull. Il tedeschino aveva dominato tutte le sessioni di prove, era stato al comando in gara fino al 42° giro, quando un coriaceo Hamilton, che lo aveva braccato per tutta la gara, è riuscito ad alettone “aperto” a infilarlo con una velocità che alla Red Bull non hanno mai visto.
Certo la scelta di sistemarsi una vettura più aderente nel misto, a scapito della velocità massima, ha giocato un brutto scherzo a Vettel, che quando anche a causa di un doppiaggio è stato raggiunto da Hamilton, non ha più potuto difendersi. Ed ora, per il mondiale piloti, tutto è rimandato a domenica prossima, all’ultima gara a Interlagos, anche se con 13 punti di vantaggio (273 a 260) sull’avversario Alonso potrà permettersi anche una gara tattica guardando alla classifica.
Alla Ferrari, consci di non avere una vettura vincente, hanno giocato tutte le carte possibili, compresa quella di “simulare” tatticamente una apertura del cambio di Massa, che partiva davanti al compagno in griglia, per farlo penalizzare di 5 posizioni e garantirgli almeno la partenza in settima posizione ma soprattutto sul lato della pista più pulito.
Alonso non ha tradito la fiducia concessagli schizzando via come un missile recuperando tre posizioni già alla prima curva portandosi al quarto posto, che è diventato poi il terzo quando Webber, dopo 17 giri, si è dovuto fermare per il cedimento dell’ennesimo alternatore.
Da allora Hamilton ha cominciato a forzare guadagnando sempre più su Vettel, ma anche su Alonso che ha perso qualche secondo di troppo nel cambio gomme. Alle loro spalle è risalito molto bene Massa e pian piano anche Button, che era partito assieme a Rosberg con le gomme più dure. Sempre presenti anche le due Lotus con Raikkonen che alla fine ha regolato il compagno Grosjean e un positivo Hulkenberg.
Sul podio, come dicevamo, i tre migliori protagonisti di questa F.1: Hamilton, funambolo, che ha dato l’ultima soddisfazione alla McLaren che lascerà per la Mercedes, Vettel dominatore grazie a una vettura perfetta dell’ultima parte del campionato, e pretendente al titolo, e Alonso che quest’anno gareggia in una forma smagliante ma purtroppo per lui al volante di una Ferrari che a fine gara accusava un ritardo di 40 secondi dal primo.
Finalmente una gara senza incidenti, senza safety car, su un tracciato inedito ma molto bello, con curve difficili e cieche come la prima che scollinava dopo una salita e che a noi ricordava molto la Piratella di Imola. Sì, il “piccolo Nurburgring” come amava ricordare Enzo Ferrari…