Un calendario da 15 a 18 gare che parte a luglio e si chiude a dicembre nel segno della sicurezza
Mentre il gran premio di Francia viene depennato da un calendario sempre più rimaneggiato e la gara di Silverstone viene annunciata a porte chiuse, con l’incertezza dell’appuntamento austriaco, Chase Carey, presidente di Liberty Media e numero uno della Formula 1 attuale rilascia delle dichiarazioni che mirano a rassicurare ambiente e tifosi con un piano specifico.
Dalle 15 alle 18 gare con partenza europea a luglio
L’idea è quella di attingere a piene mani agli appuntamenti nel Vecchio Continente dal mese di luglio per poi spostarsi in Asia, in USA e terminare a dicembre in Medio Oriente. “Il nostro obiettivo è iniziare la stagione in Europa a luglio, sfruttando anche i mesi di agosto e settembre, con la prima gara che si svolgerà in Austria dal 3 al 5 luglio. I mesi di settembre, ottobre e novembre ci vedranno correre in Eurasia, Asia e America, concludendo la stagione in Bahrain prima del tradizionale finale ad Abu Dhabi. L’idea è completare tra le 15 e 18 gare“. Insomma, un piano ambizioso considerando i tempi, e con l’intenzione di aprire gli autodromi ai tifosi. “Pubblicheremo il nuovo calendario il prima possibile. Ci aspettiamo che le prime gare vengano svolte senza tifosi, ma speriamo che questi facciano parte dei nostri eventi man mano che ci addentreremo nel campionato e nella stagione”.
La sicurezza come aspetto fondamentale
Se dal punto di vista economico Liberty Media ha cercato e trovato il modo per contenere i costi delle squadre, provocando però il malcontento della Ferrari, che ha minacciato di lasciare la Formula 1, con conseguente mal di pancia di Binotto; sotto l’aspetto della sicurezza Carey sottolinea una grande attenzione da parte degli organizzatori: “quel che è certo è che la salute e la sicurezza di tutte le persone coinvolte avranno ancora la priorità e andremo avanti solo se saremo sicuri di avere procedure affidabili per affrontare possibili rischi e possibili problemi”.
Il virus potrebbe ancora cambiare il corso degli eventi
Ovviamente, tutte le buone intenzioni e i progetti in atto dovranno fare i conti con la pandemia che non è ancora sotto controllo, e che lascia interrogativi sulla reale possibilità di svolgere la maggior parte dei gran premi. “I nostri piani potranno cambiare, poiché abbiamo ancora molte questioni da affrontare e tutti noi siamo soggetti alle incognite legate al COVID-19. Tutti noi vogliamo che il mondo possa tornare alla normalità, ma sappiamo che il percorso da fare dovrà essere svolto nella maniera più giusta e sicura. Non vediamo l’ora di fare la nostra parte”.