Ci sono luoghi ed eventi dove ogni appassionato di auto dovrebbe andare almeno una volta nella vita. Il FOS rientra in questa speciale classifica.
Ci sono luoghi ed eventi dove ogni appassionato di auto dovrebbe andare almeno una volta nella vita. Il FOS rientra in questa speciale classifica.
Vi ricordate quando da bambini entravate in un negozio di giocattoli e non sapevate da che parte guardare? Oppure da adulti, se appassionati di arte, entrando al Louvre non essere in grado di decidere quale sala visitare per prima? Appena superato il cancello di Goodwood, ho provato le stesse sensazione. Per chi non lo sapesse Goodwood Festival of Speed è l’evento che ogni appassionato di auto inglese (e non solo) aspetta tutto l’anno. Si svolge all’interno della tenuta di Lord March, la prima edizione è andata in scena nel 1993, lo storico tracciato lungo 3.8 km fu inaugurato nel 1948 e ci corsero piloti del calibro di Stirling Moss e Jim Clark. Inoltre, nell’enorme prato, sono presenti i maggiori costruttori automobilistici, che hanno eletto Goodwood come la miglior vetrina per presentare in UK novità e gamma.
Goodwood 2015
Prima di elencarvi lo sterminato elenco di modelli visti, bisogna porre l’attenzione sull’aspetto fondamentale del Festival of Speed: la passione. Passeggiando tra i prati, visitando gli stand, entrando nelle hospitality, appoggiandosi ad una balla di fieno a bordo tracciato, si capisce perché l’Inghilterra è considerata la patria dei motori. Non è facile vedere un pubblico così vario, a partire dalla giovane coppia con figlia piccola sul passeggino (ovviamente con cuffie antirumore a misura perfetta), passando dal milionario appena sceso dal suo elicottero (che però si appassiona ad ogni passaggio sulla pista) fino all’80enne che, armato di bastone e protezione antipioggia, nonostante qualche “acciacco” fisico cammina tutto il giorno per non perdersi nulla; questo è Goodwood.
Michelin Supercar Paddock
La nostra giornata inizia nell’area dedicata alle supercar sponsorizzata dal produttore di pneumatici francese, dove nello stesso perimetro sono parcheggiate le migliori e rare fuoriserie del mondo. Ad accoglierci la concept Aston Martin Vulcan e, appena entrati, una vera sinfonia assicurata da LaFerrari FXX, 599XX e Enzo FXX, con i meccanici di Maranello impegnati a fare girare i 12 cilindri a regimi decisamente elevati. Altri nomi? Koenigsegg Regera, Pagani Huayra, BAC Mono, Lamborghini Aventador SV, McLaren P1 GTR, Noble, Aston Martin, Bentley, Jaguar, Porsche… pensate ad una supercar e c’era al Michelin Supercar Paddock. Rispettando lo spirito di Goodwood (dove la maggior parte dei veicoli esposti scende anche in pista), le supercar hanno percorso a tutta velocità il tracciato, per la gioia degli appassionati presenti.
Goodwood: dalla F40 alla bestia di Torino
Usciti dal paddock dedicato alle supercar, le soprese non sono finite. Sul prato accanto al castello di Lord March ho rischiato di essere colpito dalla Sindrome di Stendhal in versione automobilistica. Ferrari F40 nera, Bugatti EB 110SS, Jaguar XJ220, Ferrari P4/5 Competizione, Alfa Romeo 8C 2300, McLaren F1, ecc ecc. Insomma: ogni passo una gioia per gli occhi. Vi starete chiedendo il livello di protezione delle vetture: zero! Nessun nastro, bodyguard, distanze. Tutte le vetture tranquillamente parcheggiate sul prato, con il pubblico che rispettosamente le ammirava senza toccare, ribadendo così il significato della passione verso l’automobilismo. Essendo la mia prima volta a Goodwood, ogni zona si è rivelata una scoperta, come quando sono capitato tra le vetture che hanno fatto la storia all’inizio del secolo. Non poteva quindi mancare la Fiat S76, conosciuta come la Bestia di Torino: anche per lei giro in pista con ovazione del pubblico.
Goodwood: la storia della Formula 1
Non vi piacciono le supercar, non vi interessano le auto anteguerra ma rimpiangete la Formula 1 “di una volta”? Potete già acquistare il biglietto aereo, con destinazione Goodwood, per il prossimo anno. Senza paura di smentita, al Festival of Speed 2015 ho potuto vedere da vicino le monoposto che hanno fatto la storia della Formula 1, come la Lotus di Colin Chapman, la Ferrari di Jill Villeneuve e la Renault di Renè Arnoux (affiancate come nello storico duello del 1979), le auto usate da James Hunt, le monoposto guidate da Ayrton Senna. Al costo di ripetermi, anche in questo “settore” vale la stessa domanda di prima: pensate ad una monoposto… a Goodwood ci sarà.
Dalla 24 Ore di Le Mans a Goodwood
Il Festival inglese non è ovviamente solo ricordi: nonostante fosse passato meno di una settimana, a Goodwood era presente la Porsche 919 Hybrid, fresca vincitrice della 24 Ore di Le Mans. Naturalmente non mancavano vetture leggendarie delle gare endurance, come la Mazda 787B guidata in pista da Valentino Rossi (arrivato a Goodwood dopo la vittoria di Assen) o le recenti Toyota TS040. Scorrendo la galleria fotografica troverete vetture veramente leggendarie, come la Peugeot 405 T16 Pikes Pike. A proposito della gara in salita americana: ad aggiudicarsi la vettura della cronoscalata di Goodwood (perché non può mancare la competizione in una manifestazione inglese) è stata proprio una vettura preparata per la Pikes Pike, ovvero la Subaru Impreza ‘Gobstopper II’ da 780 cavalli pilotata da Olly Clark, ad aggiudicarsi la vittoria con il tempo di 44, 91 secondi.
Goodwood 2015, da Valentino Rossi a Ken Block
Dall’edizione 2015 del FOS (sigla che identifica la manifestazione) ho imparato diverse cose, tra qui l’affetto che hanno gli inglesi per Valentino Rossi. Dal giro di pista fino all’entrata nel castello in moto, tutto il pubblico di Goodwood era pronto ad applaudire il pilota di Tavullia. Le ovazioni non sono mancate anche per Ken Block e per la sua Ford Mustang Hoonicorn da 845 cavalli, impegnata in traversi e fumate visibili dalla contea accanto. Stessa macchina (con meno anni e cavalli sulle spalle) per il primo The Stig di Top Gear, alias Ben Collins che ha mostrato il potenziale della nuova Mustang. Tra i piloti che hanno dato spettacolo Kris Meeke su DS3 WRC, perché a Goodwood è presente anche un tracciato di rally.
Considerando l’infinito numero di modelli, di piloti, di eventi ma soprattutto uno stato di “intontimento” causato da quello che mi circondava, molto probabilmente mi sarò dimenticato di citare qualche modello “che ha fatto la storia dell’automobilismo”. Un consiglio? Iniziate a risparmiare per l’edizione 2016, organizzatevi con un gruppo di amici, convincete vostra moglie ad accompagnarvi in un generico “weekend in Inghilterra”, però fidatevi: una volta nella vita il Festival of Speed di Goodwood va visto e vissuto.