Le componenti incriminate sono le prese d’aria dei freni, elementi di cui la Racing Point dovrà dimostrare la proprietà intellettuale
La Formula 1 corre forte anche fuori dai circuiti, come dimostra il reclamo della Renault alla fine del GP di Stiria contro la Racing Point. Le monoposto rosa di Stroll e Perez sono migliorate tantissimo e se ieri non fossero partite molto indietro a causa delle qualifiche bagnate e dell’assetto da asciutto chissà dove sarebbero arrivate, di sicuro avrebbero quantomeno sfiorato il podio. Per cui dal box del team francese hanno deciso di indagare.
Una somiglianza esagerata con la Mercedes dello scorso anno
Da tempo le voci di una somiglianza troppo netta delle vetture Racing Point con le monoposto Mercedes della scorsa stagione si rincorrono nel circus, così la Renault ha deciso di vederci chiaro inoltrando un reclamo in merito alla conformazione delle prese d’aria dei freni. La FIA ha accolto la richiesta e adesso esaminerà le componenti indicate delle quali la Racing Point dovrà dimostrare la proprietà intellettuale. Ma il dubbio che le vetture rosa siano una variante B della monoposto della Stella a Tre Punte, precisamente una copia di quella che ha corso e vinto nel 2019, è diventato sin troppo palese, e spiegherebbe una crescita prestazionale a dir poco esponenziale.
La FIA decreterà un precedente
Ora la decisione della FIA dovrà essere ben ponderata, perché in caso di dubbi evidenti sull’effettiva realizzazione di determinati elementi da parte del team di Stroll senior, se ammettesse la vettura così com’è alle gare successive, dimostrerebbe a tante squadre interessate che non è necessario costruirsi una vettura partendo da zero per correre. Il che, in regime di budget cup, favorirebbe l’interesse anche di figure che oggi non potrebbero permettersi di correre in Formula 1. Di contro, una punizione severa metterebbe in seria difficoltà un team che ha investito molto e l’anno prossimo gareggerà con un nome altisonante: quello di Aston Martin.
La sentenza dovrebbe arrivare dopo l’Ungheria
Considerata la complessità della situazione è difficile che si arrivi ad una conclusione della vicenda prima del gran premio d’Ungheria, ma ormai è solo questione di tempo e siamo già al secondo reclamo dopo 2 gare. Infatti, il primo è avvenuto per conto della Red Bull che ha chiesto di indagare sul sistema che varia la geometria dello sterzo in frenata da parte della Mercedes. Quindi, siamo sempre lì, in un modo o nell’altro si punta sempre il dito contro Mercedes, ma se si andasse di nuovo verso un nulla di fatto si andrebbe a dimostrare come il team tedesco e le squadre legate a lui siano state semplicemente più audaci e intraprendenti nell’interpretazione del regolamento.