In azienda da oltre 40 anni, il CEO della Casa di Hethel costretto alla pensione per motivi di salute. E’ l’ultimo testimone dell’epoca Chapman
In azienda da oltre 40 anni, il CEO della Casa di Hethel costretto alla pensione per motivi di salute. E’ l’ultimo testimone dell’epoca Chapman
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Un simbolo che se ne va. Anche se il suo nome non è fra i più conosciuti, appartiene alla storia dell’automobilismo. Mike Kimberley, CEO della Lotus, ha comunicato ieri di doversi ritirare per motivi di salute.
Kimberley, che dalla fine dello scorso anno sta combattendo contro dei gravi disturbi alla schiena (secondo un comunicato ufficiale diramato ieri dalla stessa Lotus), negli ultimi mesi è stato sottoposto a tre operazioni, che gli hanno permesso di recuperare parzialmente le proprie capacità di movimento, ma che non sono bastate a fargli evitare il “pensionamento” su consiglio dei suoi medici.
Con il suo “addio” allo storico Marchio britannico, il mondo dell’automobile perde un testimone attivo di oltre 40 anni di storia, l’ultimo executive dell’epoca d’oro di Colin Chapman, il geniale fondatore e “agitatore di uomini” della Lotus, dei successi del Marchio in F1, della successiva crisi e, alla fine del 1996, del passaggio dell’azienda alla Proton, il Gruppo malese che ne detiene l’80 per cento della proprietà.
Prima che le condizioni di salute non lo costringessero a sottoporsi alle delicate operazioni subite dallo scorso inverno, Mike Kimberley ha fatto a tempo a promuovere e a sviluppare la Lotus Evora, l’ultima berlinetta sportiva della Casa di Hethel.
In attesa di trovare un sostituto, il “timone” della Lotus sarà manovrato da un Comitato esecutivo formato da alcuni componenti del Consiglio di Amministrazione.