Il pilota–team manager giapponese è il vincitore. Con la sua Suzuki SX4 da 850 CV ha coperto i 20 km della durissima Pikes Peak in 10’15”
Il pilota–team manager giapponese è il vincitore. Con la sua Suzuki SX4 da 850 CV ha coperto i 20 km della durissima Pikes Peak in 10’15”
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Ce l’ha fatta. Anzi, no. Ha ripetuto sé stesso, con una nuova vittoria (la terza) nella Pikes Peak, la salita sterrata più famosa del mondo; ma non è riuscito ad “abbattere” il muro dei 10 minuti. Nobuhiro “Monster” Tajima, numero uno della Suzuki Motorsport, si è confermato il migliore del lotto nella cronoscalata sulle Montagne Rocciose del Colorado che da 2900 m, al termine di 20 km di allunghi e tornanti, arriva ai 4300 metri del “Picco Pike”.
Al volante del prototipo basato sulla SX4, equipaggiato con un V6 da 2,7 litri turbocompresso (e non potrebbe essere altrimenti, vista l’altitudine sulla quale si snoda la gara) e che sviluppa una potenza di ben 885 CV, l’esperto pilota – team manager giapponese ha fermato i cronometri sui 10’15”.
Terza vittoria consecutiva per lui, dunque; ma è fallito il tentativo di migliorare il proprio record di 10’01”, realizzato nel 2007: quest’anno, le condizioni del tempo (temporali per tutto il weekend di gara, che hanno aggiunto ulteriori difficoltà alla già difficile salita) non hanno permesso di migliorare i crono.
Alle spalle del velocissimo Tajima, il ritrovato Marcus Gronholm, due volte Campione del mondo Rally, secondo assoluto al volante della Ford Fiesta da 800 CV, una vettura monstre sviluppata sulla base dell’esemplare da 500 CV che viene impiegato nel Campionato Europeo Rallycross.
Siccome la Pikes Peak permette la partecipazione di vetture di “formula libera”, alle spalle di Tajima e Gronholm è arrivato Mark Rennison, terzo al traguardo alla guida di una Ford RS200 sviluppata sulla berlinetta Gruppo B: la potenza dell’esemplare portato in gara da Rennison era di oltre 1100 CV. Ce n’era abbastanza per divertirsi…