Nel Gran Premio di Ungheria 2014 vince il pilota della Red Bull seguito dallo spagnolo della Ferrari.
Nel Gran Premio di Ungheria 2014 vince il pilota della Red Bull seguito dallo spagnolo della Ferrari.
Qualche anno fa qualcuno lo definì “il grande burattinaio” della F.1… In effetti, al di là delle indubbie qualità di manager commerciale, Bernie Ecclestone deve avere appoggi particolari, se è vero che proprio alla vigilia del GP di Ungheria, preoccupato per il calo di audience nei GP, aveva chiesto una speciale commissione (pare chiedendo anche la consulenza di Briatore) per cercare di ridare spettacolarità alle gare, e quindi recuperare tifosi e spettatori…
Abbiamo assistito a questa undicesima prova del Mondiale 2014 all’Hungaroring a una gara entusiasmante, piena di colpi di scena, decisa agli ultimi giri tra combattenti straordinari.
Dire chi sia stato il miglior attore non è cosa facile. Certo il vincitore ha sempre ragione, e qui ci troviamo a tessere la grinta e la voglia di vincere di Daniel Ricciardo, capace di utilizzare al meglio l’ultimo treno di gomme soft montato con incredibile tempismo.
Secondo posto per Alonso e per una Ferrari ritrovata, che ha saputo rischiare uno stint lunghissimo, che ha rischiato di vincere. Che Alonso sia uno tra i più grandi piloti del momento (forse il più grande?) l’abbiamo scritto in più occasioni. Questa volta ben gestito dai box, altra cosa rara da sottolineare, è stato sempre davanti alle imbattibili Mercedes…
E che dire di Hamilton, partito dalla corsia box per non essere riuscito a fare buone prove (problemi e incendio il giorno prima) che è riuscito ancora una volta a risalire la china fino al podio riportando a soli 11 punti lo svantaggio dal compagno Rosberg, che forse, nonostante la rimonta rabbiosa, è stato meno efficiente del solito (ma anche lui ha avuto problemi tecnici ai freni).
Due, tre safety car, incidenti a go go su un tracciato insidioso, reso umido dalla pioggia precedente la gara. Subito dopo 9 giri ci ha pensato Ericsson a sbattere duramente, e tre giri dopo la safety car veniva riconfermata per un incidente analogo capitato a Grosjean.
Nel frattempo gran confusione ai box con la massa dei piloti che ne approfittavano per togliere le gomme intermedie e passare alla slick…tutti tranne i primi tre che perdevano un giro per fare la stessa manovra.
Dopo 23 giri altro gran botto di Perez che andava a guardrail nel bel mezzo del rettilineo principale, mettendo in azione ancora la safety car. Al rientro della quale trovavamo Alonso al comando della gara!
Tutto questo sino al 39° passaggio, quando Alonso entrava ai box per montare le gomme soft seguito da Hamilton, che praticava la stessa strategia del ferrarista. Da quel momento il comando delle operazioni passava nelle mani di Ricciardo che avrebbe a sua volta dovuto effettuare l’ultimo cambio gomme.
Pit stop effettuato al 55° giro e gara di nuovo in mano ad Alonso inseguito da Hamilton e Rosberg. A questo punto la gara del ferrarista si è fatta problematica, inseguito dalle due “frecce d’argento” e da un Ricciardo che con gomme fresche avanzava a grandi passi, mangiando due e più secondi sul giro rispetto al terzetto.
Alonso, che a questo punto cominciava a sentire odor di vittoria (che sarebbe stato un buon regalo per i suoi 33 anni che compira due giorni dopo) ci ha messo tutta la sua esperienza, la sua sensibilità per finire con gomme ormai deteriorate, saltando anche una chicane nella quale era arrivato lungo.
Ma niente da fare. Implacabile Ricciardo ha rimontato il terzetto lasciando alla Ferrari (che nella coppa costruttori si è ripresa il terzo posto) il podio per la prima volta davanti alle due Mercedes.
Così la F.1 va in vacanza per tre settimane. Prossimo appuntamento tra venti giorni in Belgio, per il finale di campionato sulle piste più veloci, Spa e poi Monza. Speriamo ancora con gare così combattute e interessanti.