Sul tracciato di Marina Bay il pilota inglese vince scavalcando in classifica il compagno di squadra Rosberg, fuori per problemi elettronici.
Sul tracciato di Marina Bay il pilota inglese vince scavalcando in classifica il compagno di squadra Rosberg, fuori per problemi elettronici.
La Formula 1 riaccende i motori per la quattordicesima prova di questo mondiale dominato dalle Mercedes. Sull’impegnativo tracciato di Singapore inutile dirlo sono ancora le frecce argentate a dire la loro già in prova con i piloti che si battono per la prima fila e saranno separati solo da 7 millesimi!
Si corre di notte alla luce dei proiettori e si mette subito male per Nico Rosberg che si trova sulla griglia con un volante che non inserisce le marce. Un gran daffare per i meccanici che si tuffano sulla vettura, ma il leader del mondiale non riesca a partire se non dai box per ultimo. Ed il guaio non è risolto tant’è che Rosberg deve abbandonare la gara alle prime battute.
Buon per Hamilton che scatta al comando trascinandosi un Alonso fin troppo arrembante che infila Vettel ma poi è costretto a tagliare la chicane e a restituire la posizione al tedesco. Quindi al secondo giro Hamilton guida davanti a Vettel, Alonso, Ricciardo, Raikkonen, Massa, Bottas e Magnussen.
Non è facile superare a Singapore. La gara è lunga, al limite delle due ore, problemi per i freni, i pneumatici e da tenere sott’occhio il consumo del carburante. Il tutto volando tra i guardrail (un po’ come a Montecarlo) con una luminosità non sempre perfetta.
I primi cambiamenti di questa classifica si registrano dopo 25 giri, quando Alonso entra ai box per cambiare pneumatici e con questa manovra sorprende Vettel rubandogli la seconda posizione.
Primo inconveniente dopo 31 giri, quando Perez perde l’alettone anteriore passandogli sopra e riempiendo di frammenti di Carbonio la pista. Non è il momento migliore per la Ferrari di Alonso, che comunque ne approfitta per cambiare ancora le gomme perdendo così la seconda posizione sopravanzato dalle due Red Bull.
Per sette lunghi giri la safety car rimane in pista per consentire ai commissari di percorso di pulirla alla meno peggio dai detriti. Hamilton non molla la sua posizione, inseguito da Vettel, Ricciardo e Alonso, con Massa che guida un gruppetto di inseguitori.
A questo punto Hamilton deve ancora effettuare un cambio gomme. Lo sa bene, come sa che per rimanere in testa deve procurarsi un vantaggio di 25/27 secondi. Così comincia a inanellare una serie di giri record, guadagnando agli inseguitori una media di due secondi al giro. Potenza del motore Mercedes!
Gli ingegneri continuano a fare i conti, ma il pilota trema per la resistenza delle gomme posteriori, chiaramente al limite. E al 53° giro, a dieci giri dalla fine, entra ai box per cambiare i pneumatici.
Ma il vantaggio che aveva era un po’ stretto…e così Hamilton esce dai box ma deve cedere la leadership a Vettel. Nessuna paura. Piede giù, al massimo, e in meno di due giri riesce di nuovo a tornare al comando. ! E’ chiaro che le Red Bull sono anche loro sulle tele, segnatamente Vettel. Così assistiamo ad un attacco finale di Ricciardo che peraltro non ce la farà a sopravanzare il compagno.
Una Ferrari migliore del solito spinge al massimo per il podio, ma con un motore potente come gli altri (lo si vede dalla velocità massima) non ce la farà a insidiare le due Red Bull e deve accontentarsi del quarto posto. Così Hamilton balza di nuovo al comando del mondiale con 241 punti davanti a uno sconsolato Rosberg fermo a quota 238.