L’ultimo Gran Premio regala una chance mondiale al pilota tedesco
L’ultimo Gran Premio regala una chance mondiale al pilota tedesco
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Ancora un gran premio soporifero dal Giappone. Ma almeno una buona notizia: il mondiale non è finito a Suzuka. Sebastian Vettel, splendido dominatore, mantiene vivo il campionato rosicchiando nove punti a Jenson Button, ottavo sul traguardo dietro a Rubens Barrichello. Vettel non ha avuto rivali, aggredendo la prima curva dopo essere partito dalla pole, resistendo a Lewis Hamilton che si è fatto vedere all’esterno. Ma l’attacco del campione del mondo, nonostante il Kers, si è esaurito subito. Il tedesco ha iniziato a girare velocissimo prendendo ad Hamilton quei 3-4 decimi ad ogni tornata che gli hanno permesso di allungare con decisione. Non si è mai rilassato spingendo fino alla fine.
La Red Bull ritorna con prepotenza al vertice dimostrando una volta di più che i circuiti veloci, che richiedono grande carico aerodinamico, si addicono alla RB5. Vettel conquista il suo terzo GP stagionale dopo Shanghai e Silverstone ed ora si ritrova a 16 punti dal capo classifica del mondiale, Button. L’inglese, tra i piloti penalizzati in qualifica (sono stati in diversi che non hanno rallentato con le bandiere gialle), è scattato dalla undicesima posizione ma al contrario di Singapore (da dodicesimo a quinto) non ha fatto meglio dell’ottava piazza finale, infastidito dal sottosterzo della sua Brawn.
Barrichello, che partiva nono (pure lui punito in qualifica), non ha approfittato della situazione creatasi chiudendo settimo e recuperando un solo punto al compagno-rivale. Barrichello è quindi a 14 punti da Button, ma deve guardarsi da Vettel, staccato oradi sole due lunghezze.
Al termine del campionato mancano due gare, San Paolo e Abu Dhabi, quindi un massimo di 20 punti. Button può continuare ad amministrare anche se l’avvicinamento di Vettel gli creerà sicuramente qualche dubbio in più. Dalla sua parte, l’affidabilità della Brawn-Mercedes che non lo ha mai piantato in asso (l’unico ritiro a Spa per incidente provocato da Romain Grosjean), e il fatto che Vettel sta utilizzando l’ultimo motore Renault disponibile da regolamento. In caso di sostituzione, dovrà scontare una penalità di 10 posizioni.
Suzuka ha confermato il buon momento Toyota, ancora seconda dopo Singapore. Se a Singapore era stato Timo Glock a classificarsi secondo (il tedesco non ha corso a Suzuka per l’incidente in qualifica), a Suzuka è stato Jarno Trulli. Il pescarese ha disputato una corsa eccezionale. Passato terzo alla prima curva, ha ingaggiato un bel duello a distanza con Lewis Hamilton sui tempi sul giro. Una continua qualifica.
Decisivo il secondo pit-stop, coinciso con la rottura del Kers ad Hamilton. Trulli è quindi rientrato in pista davanti all’inglese, in difficoltà col diverso bilanciamento della vettura, ma comunque ottimo terzo. Lasciata alle spalle l’influenza che lo aveva attaccato a Singapore, Trulli cancella con un colpo di spugna la scialba prova offerta una settimana fa, magari rilanciando si agli occhi di John Howett, boss di Toyota Motorsport.
La Ferrari torna a punti con un Kimi Raikkonen in gran spolvero, bravo nel catturare il quarto posto finale. Ancora una volta lontano dai primi otto Giancarlo Fisichella, dodicesimo alla terza gara con la Ferrari…. anche se il romano si è lamentato del brusco e inatteso sorpasso di Heikki Kovalainen in uscita dai box.
Buona la gara di Nico Rosberg, quinto con la Williams-Toyota il quale ha annullato una volta di più il compagno Kazuki Nakajima, incapace di esprimersi al meglio anche sulla pista di casa. Aggressivo Nick Heidfeld, ottimo sesto con la BMW mentre Robert Kubica ha fallito l’aggancio ai punti chiudendo nono dietro alle due Brawn. Fernando Alonso non ha fatto meglio della decima piazza con la Renault, che ha visto Romain Grosjean chiudere a un giro di distacco.
Adrian Sutil si è girato dopo un bel sorpasso a Kovalainen, che poi lo ha chiuso eccessivamente e il contatto con seguente testacoda è stato inevitabile. Vitantonio Liuzzi ha battagliato nelle retrovie. Gli unici due ritiri sono per la Toro Rosso. Sebastien Buemi ha rotto subito la frizione, Jaime Alguersuari stava disputando un’ottima gara, ma dopo il secondo pit-stop, ha commesso un errore nella veloce e pericolosa curva che porta alla variante.