La Mercedes mette a segno la 20esima doppietta confermando Hamilton campione del mondo 2015.
La Mercedes mette a segno la 20esima doppietta confermando Hamilton campione del mondo 2015.
“Raggiungere il mito Ayrton Senna”. Così si riprometteva a inizio stagione Lewis Hamilton, cresciuto molto rapidamente con il sogno di emulare il suo campione preferito. E ce l’ha fatta a Austin, nel GP USA, con tre gare di anticipo, prendendo di forza il comando della gara alla prima staccata, costringendo all’esterno il compagno rivale Nico Rosberg.
E’ stata veramente una bella gara, ricca di sorpassi, su un tracciato bello quanto insidioso. Trentasei ore di diluvio nel Texas avevano costretto meccanici e tecnici a un tour de force terribile, sempre sotto l’acqua nelle ridotte sessioni di prove.
Senza aver realmente provato le gomme slick le monoposto si allineavano per la gara sotto una fastidiosa acquerugiola con gomme intermedie. Quando la pista si sarebbe asciugata era il vero dilemma considerando anche che le monoposto erano state schierate con assetti da bagnato.
In condizioni di pista umida nella parte centrale è stato il festival dei controsterzi e delle uscita nelle vie di fuga. E quando qualcuno ha sbagliato di grosso fuori la safety car, due volte, e altrettante volte la cosiddetta virtual safety car.
L’ingresso della vettura di servizio ha danneggiato prima l’uno poi l’altro, ma quando le cose si sono chiarite in cinque sono rimasti a lottare, le due Mercedes, le due Red Bull e la straordinaria Ferrari di Vettel, dopo che Raikkonen era finito a muro danneggiando la presa di raffreddamento del freno posteriore.
Al comando era passato Rosberg seguito dal compagno Hamilton, mentre Vettel pian piano si inseriva tra le Red Bull. Solo a pochi giri dalla fine Rosberg ha una esitazione in un cambio marcia e perde quell’attimo sufficiente a ridare il comando della gara al compagno Hamilton.
Così è finita la gara, con la ventesima doppietta delle Mercedes, con Hamilton campione del mondo per la terza volta, con Vettel ancora sul podio dopo essere partito dalla tredicesima posizione (per essere stato penalizzato di dieci posizioni per aver fatto ricorso a un ennesimo nuovo motore).
Che anche questo mondiale fosse targato Mercedes ce lo aspettavamo tutti sin dall’inizio. Hamilton non ha certo demeritato il titolo, ma è stata bella la rincorsa di Rosberg che ora dovrà difendersi da Vettel per la piazza d’onore nel campionato.
Buono è stato il recupero delle Red Bull con Ricciardo a sua volta al comando della gara, e il russo Kvyat fino a quando è riuscito a restare in pista. Le Red Bull inauguravano un inedito musetto copiato da quello delle Mercedes, e anche le Ferrari portavano al debutto un’aerodinamica ancor più avanzata.
Dagli Stati Uniti il circus della Formula 1 si sposterà nel vicino Messico dove si riprende la tradizione del GP della massima formula. La corsa al mondiale è già finita, ma ci sono ancora tante cose da definire.