Dall’anno prossimo Ncap terrà conto dell’efficacia del sistema di frenata automatica d’emergenza Aeb per la protezione dei pedoni.
Dall’anno prossimo Ncap terrà conto dell’efficacia del sistema di frenata automatica d’emergenza Aeb per la protezione dei pedoni.
Dal 2016, i crash test Euro NCAP terranno conto ancora di più della sicurezza per i pedoni. Si tratta di un ulteriore passo in avanti nelle novità tecniche introdotte dal “New Car Assessment Programme” di Bruxelles, che negli ultimi tre anni ha reso ancora più stringenti i parametri di valutazione, durante le simulazioni di urto delle vetture che man mano vengono introdotte sul mercato, per l’ottenimento delle “cinque stelle Ncap“.
Più nel dettaglio, dall’anno prossimo – indicano in queste ore i tecnici dell’organismo di Bruxelles – farà la propria comparsa un nuovo test, che avrà il compito di stabilire l’efficacia dei dispositivi di frenata automatica d’emergenza nel caso che un pedone si trovi ad attraversare la strada all’improvviso. Per gli automobilisti si tratterà di un utile parametro in più, perché consentirà agli utenti di sapere in anticipo, in base alla vettura che sarà oggetto del crash test, se il modello in questione sarà equipaggiato con questo sistema, e in quale misura esso funzionerà. Va detto, in effetti, che sono sempre più numerosi i modelli che via via debuttano sul mercato ad essere equipaggiati con il dispositivo di frenata automatica d’emergenza Aeb (Autonomous Emergency Braking) che – grazie all’azione combinata di radar e sensori – si attiva quando la centralina “avverte” il rischio di urto fra veicoli: tuttavia, non sono molte le vetture in grado di rilevare la presenza di pedoni sulla traiettoria di marcia dell’autovettura (fra i modelli che ne sono dotati, e relativamente a quelli già oggetto dei crash test Euro Ncap, sono da segnalare Audi Q7, Bmw Serie 2 e i3, Ford Mondeo, Lexus NX, Mercedes Classe C, MINI Cooper, Volvo V40 e XC90, Toyota Avensis, Volkswagen Passat).
Secondo le indicazioni giunte da Ncap, dall’anno prossimo i test sull’Aeb saranno analizzati su tre situazioni differenti, in ordine crescente di gravità: la “virtuale” presenza di pedoni che camminano (5 km/h), oppure che corrono (velocità stimata: 8 km/h), oppure l’improvviso attraversamento della strada da parte di un bambino, nell’ipotesi che sbuchi da dietro un’auto parcheggiata. Dal canto suo, l’autoveicolo sarà provato sulla base di velocità a partire da 40 km/h (dovrà riuscire a fermarsi ed evitare i pedoni) e da 40 a 60 km/h, range di velocità nel quale l’autovettura dovrà riuscire a rallentare al di sotto di 40 km/h.
Il sempre più diffuso equipaggiamento, a bordo degli autoveicoli, di sistemi di protezione per gli occupanti – indica Ncap – ha permesso, negli ultimi 20 anni, una notevole riduzione del numero di vittime sulle strade d’Europa. Tuttavia c’è ancora molto da fare, e riguarda la sicurezza per pedoni, ciclisti e motociclisti, i soggetti ovviamente più deboli nella circolazione stradale: sempre riguardo all’Europa, i decessi che hanno riguardato queste tre categorie sono stati circa 26.000 nel 2014 (il 47% sul totale delle vittime). In effetti, Ncap valuta la protezione per i pedoni dal 1997. E sarà necessario, sottolineano i tecnici del “New Car Assessment Programme”, proseguire su un percorso di sempre maggiore protezione delle vite umane. Per questo, a breve – medio termine i crash test Ncap sui sistemi di frenata automatica riguarderanno anche la protezione per i ciclisti.