Gli autorevoli crash test Euro NCAP evidenziano la scarsa sicurezza offerta dai quadricicli, conosciuti anche con il nome di microcar.
Gli autorevoli crash test Euro NCAP evidenziano la scarsa sicurezza offerta dai quadricicli, conosciuti anche con il nome di microcar.
L’autorevole programma internazionale di crash test Euro NCAP (a cui partecipa anche l’ACI) che ha lo scopo di valutare in modo estremamente rigido gli standard di sicurezza offerti dai veicoli nuovi ha presentato il secondo test dedicato a quattro tra i più diffusi modelli di quadricicli, conosciuti anche con il nome di microcar.
Dopo aver assistito ai test, Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia, ha dichiarato: “I risultati dei test hanno dimostrato che, per questa categoria di veicoli, ci sono ancora seri problemi di sicurezza. Sebbene alcuni modelli si siano comportati meglio di altri, gli standard di protezione offerti ai conducenti sono, in generale, molto bassi, cosa che può determinare seri rischi in caso di incidente”.
Le ultime prove hanno in realtà confermato gli scarsi risultati in termini di sicurezza raggiunti dalle microcar nel corso dei primi test Euro NCAP del 2014 ed è per questo motivo Euro NCAP ed ACI si erano rivolti al Governo per ottenere specifiche più severe, ma anche ai produttori affinché investissero di più sulle dotazioni di sicurezza.
Da quel momento hanno debuttato sul mercato un numero elevato di microcar ed è stata approvata una nuova normativa europea in materia contenete due novità che hanno spinto Euro NCAP ad esaminare nuovamente i livelli di sicurezza offerti in questo segmento di veicoli, con l’aiuto di Global NCAP, in partnership con “Bloomberg Initiative for Global Road Safety”.
Esaminando i dati relativi al mercato italiano dei quadricicli, non si può che notare una netta espansione di questo segmento: nel 2015 sono state immatricolate 2.577 unità (2.035 nel 2014), che ha portato il parco circolante a 80.639 veicoli (78.818 nel 2014).
I 4 modelli esaminati nei test di quest’anno sono: Aixam Crossover GTR, Bejaj Qute, Chatenet CH30 e N.Go Family. Per i Crash test sono stati impiegati i medesimi protocolli dei test del 2014 che risultano differenti da quelli utilizzati per le automobili tradizionali. La velocità dell’impatto risulta pari a 50 Km/h, contro i 64 Km/h delle autovetture, mentre la valutazione relativa al livello di sicurezza, invece, segue le tradizionali “stelle” Euro NCAP. Nonostante alcuni progressi, i risultati raggiunti restano molto deludenti e non risultano sufficienti ad assicurare un livello di protezione adeguato e minimamente paragonabile a quello registrato dalle auto appartenenti al segmento A, le cosiddette “citycar”.
Nessuno dei quattro modelli ha raggiunto il 50% del punteggio massimo previsto. Alcuni modelli sono risultati molto pericolosi evidenziando gravi carenze sia per quanto riguarda gli frontali che in quelli laterali. La M.GO della Ligier è l’unica microcar a poter vantare la presenza dell’airbag guidatore, ma i test hanno evidenziato che la funzione dell’airbag non risulta efficace se non è accompagnata da una buona resistenza strutturale del veicolo.