Una sentenza della Cassazione stabilisce che senza la presenza ripetuta di segnali che indicano la presenza di un autovelox la multa è nulla.
Una sentenza della Cassazione stabilisce che senza la presenza ripetuta di segnali che indicano la presenza di un autovelox la multa è nulla.
Una multa per eccesso di velocità rilevato con l’autovelox può essere nulla nel caso in cui il segnale che informa della presenza del dispositivo di rilevazione è presente solamente all’inizio del paese, nel caso di infrazione rilevata all’interno del centro abitato, e non è ripetuto ad ogni incrocio. A stabilirlo è stata la Corte di Cassazione, che con la sentenza numero 15899/2016 ha accolto il ricorso di un automobilista a cui era stato contestato un verbale per eccesso di velocità.
Il ragionamento che ha portato la Cassazione a questa decisione è che mettere un avviso della presenza di autovelox nel punto d’ingresso di un centro abitato non basta. Serve infatti che anche gli automobilisti che si immettono sulla strada in cui è in corso la rilevazione da uscite e incroci successivi al punto d’ingresso devono essere adeguatamente informati, per cui, se l’avviso non è presente ad ogni incrocio, la sanzione contestata va considerata nulla.
L’interpretazione normativa fornita dalla Cassazione si basa sul dovere che incombe sul proprietario della strada, ovvero l’obbligo di fornire un’idonea informazione tramite appositi cartelli riguardo la presenza di sistemi autovelox.
Viene così a cadere l’interpretazione dell’articolo 77 del Codice della Strada fornita finora da alcuni tribunali, che davano per sufficienti i soli cartelli prescrittivi. Per la legittimità della contestazione servono infatti anche i cartelli informativi posizionati in diversi punti del tratto interessato, praticamente dopo ogni intersezione o ad una distanza tra l’avviso e il punto di rilevamento non superiore a quattro chilometri.