110 anni di Motorsport: i festeggiamenti di Pirelli
Dalla Pechino-Parigi del 1907 al campionato di Formula1 2017 Pirelli è sempre stata presente nel mondo delle competizioni
Un secolo e dieci anni fa, tanti ne sono passati, il principe Scipione Borghese inviò un telegramma che recitava:”Arrivati per primi a Parigi, due sole ruote sostituite”. Aveva appena vinto il raid Pechino Parigi, durato oltre 16.000 chilometri su strade che neanche possiamo immaginare, ed era equipaggiato con gomme marchiate Pirelli. Già negli ultimi anni dell’Ottocento il suo fondatore, Giovanni Battista Pirelli, intuì come il mondo delle competizioni potesse essere un ottimo modo non solo di farsi pubblicità, ma anche per avere un valido [glossario slug=”banco”] di prova per collaudare e sviluppare al meglio i propri prodotti.
In una conferenza stampa al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, dove tra l’altro è conservata la Itala 35/45HP con cui vinse il principe Borghese, Pirelli ha celebrato il suo compleanno con alcuni ospiti d’onore; da Stefano Domenicali, presidente di Lamborghini automobili, al direttore di McLaren F1 e allo specialista di pneumatici di Ferrari F1… e a un pilota d’eccezione: Alex Zanardi, campione non solo al volante ma anche vincitore di numerosi ori alle paraolimpiadi.
In occasione di questi 110 anni è stato organizzato anche un porte aperte al Polo Industriale Pirelli di Settimo Torinese, contenente la tecnologia più avanzata del gruppo. Fiore all’occhiello dell’impianto è il “Next Mirs”, dove al processo industriale si unisce un alto livello di digitalizzazione grazie a una robotizzazione completa, dedicata alla produzione di gomme UHP con misure da 19 a 23″. In questa area vengono prodotti gli pneumatici più prestazionali della gamma P Zero, che da 30 anni è il marchio delle iper-prestazionali. Oltre a questo, a Settimo Torinese vengono anche prodotte mescole di ogni tipo, dalle Sottozero, invernali, alle gomme da Formula1.
Queste ultime, peraltro, quest’anno sono fonte di innumerevoli discussioni dovute al fatto che per la prima volta nella storia della Formula 1 un cambio del regolamento non serve a rendere le auto meno veloci ma anzi, con percorrenze di curva a tratti superiori anche del 40% – che si traduce in cinque secondi in meno al giro in circuiti come ad esempio quello di Barcellona. Tutto ciò grazie a gomme con un incremento notevole (circa del 25%!) di larghezza – 305mm all’anteriore e ben 405mm al posteriore – che garantiscono una tenuta di strada decisamente superiore, con un aumento del 20% del carico, anche grazie ad ali più grandi e un’aerodinamica aumentata.
Queste velocità in curva più elevate – al punto che alcune curve adesso sono diventate a tutti gli effetti dei rettilinei, con conseguenti modifiche ai circuiti – hanno imposto carichi significativamente maggiori sugli pneumatici, per cui dietro alla gamma Pirelli 2017 c’è una filosofia complemente nuova. Dopo aver seguito le direttive che negli ultimi sei anni chiedevano di fornire un degrado voluto, adesso c’è una nuova richiesta, così da avere pneumatici con meno degrado e maggiore resistenza al surriscaldamento per l’ultima generazione di monoposto molto più veloci. Di conseguenza, quest’anno struttura e mescole dei pneumatici sono completamente nuove.Tutto ciò, col tempo, si tradurrà anche in prestazioni migliori per le gomme su auto che vedremo circolare sulle nostre strade, dalle Porsche Turbo S (come quella esposta al Museo Nazionale dell’Automobile) alle utilitarie da tutti i giorni.
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