Programma sviluppato col big player Internet cinese Baidu; illustrata anche una vision Bosch di mobilità futura senza stress, incidenti ed emissioni.
Programma sviluppato col big player Internet cinese Baidu; illustrata anche una vision Bosch di mobilità futura senza stress, incidenti ed emissioni.
Oltre ad assumere un ruolo sempre più importante per il futuro dell’auto “green” (politiche governative mirate allo sviluppo dellapropulsione ibrida ed elettrica), la Cina guarda anche alle nuove tecnologie di guida autonoma. Nel frattempo, occorre la creazione di un articolato concept che possa portare, in un futuro a breve – medio termine, alla preparazione di mappe stradali ad elevata precisione e di costante aggiornamento.
Al Salone di Shanghai (che si aprirà al pubblico domani, venerdì 21 aprile, per concludersi venerdì 21), Bosch comunica la firma di un accordo di collaborazione con il colosso cinese di Internet Baidu e le utility di tecnologia AutoNavi e NavInfo: obiettivo dell’agreement, dettaglia una nota diramata in queste ore dai vertici Bosch, è lo sviluppo di una soluzione che permetta l’utilizzo delle informazioni raccolte dai radar e dai sensori video di Bosch installati nei veicoli per generare e aggiornare le mappe.
Nel dettaglio, i futuri veicoli a guida autonoma impiegheranno i dati raccolti dai sensori Bosch per determinare la propria posizione (i dati di navigazione dovranno essere compatibili con i parametri di mappatura dei tre partner Bosch, AutoNavi e NavInfo): questo rappresenta l’elemento fondamentale per la guida autonoma, come indica Rolf Bulander, membro del Board of Management di Robert Bosch GmbH:
“La guida autonoma non può essere realizzata senza mappe di alta precisione: questo vale per la Cina come per qualsiasi altra parte del mondo”.
E i primi risultati, promette la multinazionale tedesca di produzione componentistica automotive, arriveranno già nei prossimi mesi: entro fine 2017.
Nel frattempo, è già stato dato il via a una sperimentazione pratica. Bosch e Baidu hanno configurato un veicolo – laboratorio (nello specifico: il prototipo è basato su un esemplare di Jeep Cherokee) per una serie di test sulla guida parzialmente autonoma sulle autostrade cinesi. Dal punto di vista dei contenuti tecnici, il veicolo Bosch – Baidu viene equipaggiato, fra l’altro, con cinque sensori radar intermedi e una telecamera multifunzione per il riconoscimento ambientale oltre al sistema elettronico di stabilità ESP e il sistema Electric Power Steering (EPS).
Nel Paese della Grande Muraglia, anticipano i vertici Bosch, è attesa la quarta location di prove su strada, dopo Germania, Usa e Giappone. D’altro canto, dati alla mano, la Cina – in virtù dei circa 28 milioni di veicoli prodotti ogni anno – può assumere un ruolo guida anche nella nuova frontiera della guida autonoma. A titolo di conferma, Bosch cita un sondaggio rappresentativo, condotto dalla stessa società in sei Paesi, nel quale emerge come il 74% degli automobilisti cinesi si schieri a favore di un rapido sviluppo della guida autonoma (questo, mentre la percentuale di gradimento scende al 33% in germania e al 31% negli Stati Uniti).
Accanto alle novità “self – driving”, Bosch espone al Salone di Shanghai 2017 un proprio concept study, nel quale viene evidenziata l’importanza della connettività per la trasformazione dell’autoveicolo da “semplice” mezzo di trasporto ad assistente personale del gudiatore: moduli di strumentazione hi-tech, interfacce utente sono elementi complementari alla stessa guida autonoma e connessa, e possono aiutare lo sviluppo di una mobilità sempre più sicura e rilassata.
Non mancano all’appello i moderni sistemi di propulsione e trasmissione e di elettrificazione: tecnologie di iniezione diretta “personalizzate” per motori a benzina e gasolio, soluzioni di sistema per veicoli ibridi ed elettrici, l’ampio concetto modulare per sistemi di propulsione e trasmissione CNG.