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GP Baku: il meglio e il peggio

Di Valerio Verdone
Pubblicato il 13 giu 2022
GP Baku: il meglio e il peggio
Scopriamo il meglio ed il peggio del GP Baku dopo questo weekend di F1 deludente per la Ferrari ed esaltante per la Red Bull.

Dopo il GP Baku, la F1 si trasferirà in Canada, ma intanto scopriamo il meglio e il peggio del gran premio appena trascorso. Una gara in cui la Red Bull ha vinto con facilità non appena la Ferrari è uscita fuori dai giochi per le carenze di affidabilità.

GP Baku: il meglio

Tra il meglio del GP Baku troviamo di sicuro la Red Bull, una vera e propria macchina da guerra agonistica. Le lattine volanti hanno chiuso la gara in prima e seconda posizione, ed hanno fatto gioco di squadra, con Perez che ha lasciato strada libera a Verstappen accontentandosi del secondo gradino del podio. La monoposto inglese, inoltre, è diventata molto affidabile, e questo ha consentito ai suoi piloti di correre senza l’ansia che ultimamente affligge i driver Ferrari.

Nel meglio del GP Baku rientra a gran voce George Russell, sempre più solido anche in gara e vero punto di riferimento per gli ingegneri Mercedes, visto che Hamilton con questa vettura non riesce ad esprimersi al meglio. Un podio che vale molto per il giovane inglese, considerando i valori in pista tra le monoposto attuali.

A sorpresa, in questa categoria ecco che troviamo anche Sebastian Vettel. Il 4 volte campione del mondo a Baku sembra riuscire ad esprimersi meglio, e così è riuscito a mostrare tutta la differenza con il suo compagno di squadra meno quotato, Lance Stroll. L’abisso che c’è stato sia in prova che in gara, ha sottolineato tutta la voglia di rimettersi in gioco di Seb, altro che pilota prossimo alla pensione!

GP Baku: il peggio

Purtroppo, il peggio del GP Baku si apre con la debacle Ferrari. La squadra di Maranello ultimamente non ne azzecca una. Eppure la F-75 è velocissima, Leclerc è in uno stato di grazia, e in questo inizio di stagione era tornata anche la vittoria. Ma l’affidabilità si è rivelata il vero tallone d’Achille per la rossa: per ben 2 volte nelle ultime 3 gare Leclerc è rimasto a piedi mentre era in testa, mentre a Monte Carlo l’errore è stato di strategia. All’atto pratico, la Red Bull si allontana nelle classifiche piloti e costruttori, e Binotto, seppur ottimista, deve risolvere le problematiche prima che sia troppo tardi.

Tra il peggio del GP Baku c’è anche Lewis Hamilton, ma qui occorre una spiegazione, non si discute il pilota che, seppur demotivato, guida con grinta professionale, piuttosto la sofferenza che deve subire con il saltellamento continuo della sua Mercedes. Vederlo scendere con le mani dietro la schiena, dolorante, lui che per anni è stato una specie di super eroe del volante, mette una certa tristezza e sottolinea quanto può essere massacrante questa F1 ad effetto suolo.

In questo calderone finisce anche la McLaren, che arriva in zona punti con entrambe le vetture solamente perché le Ferrari si sono ritirate e vede i suoi piloti darsi battaglia tra di loro nelle retrovie. Dove è finita la vettura che l’anno scorso è stata anche capace di vincere? Inoltre, nel peggio del GP Baku c’è anche il tracciato stesso. Con l’arrivo di Jeddah e con la presenza di Monte Carlo, questo circuito cittadino non ha molto senso, visto che i sorpassi si possono effettuare solo nel lungo rettilineo, e la noia in gara di Monte Carlo si mescola con i pericoli di Jeddah.

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