Il Colosso di Detroit annuncia tagli e riduzioni a manager e dirigenti USA
Il Colosso di Detroit annuncia tagli e riduzioni a manager e dirigenti USA
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Diecimila posti di lavoro in meno: un taglio netto, di circa il 14%, da 73.000 a 63.000, quello che General Motors si appresta ad operare entro il 2009.
Il piano anticrisi varato lo scorso dicembre e le promesse di Barack Obama, quindi, non sembrano essere sufficienti a far mantenere al Colosso americano l’asset attuale: oltre ai 10.000 posti in meno, la proprietà ha annunciato che dal primo maggio prossimo provvederà ad una riduzione alle buste paga compresa tra il 3 e il 10% anche per i manager e i colletti bianchi che rimarranno in organico. Insomma, tempi durissimi per i dipendenti GM.
Una nota del Gruppo, intanto, chiarisce come la pesante riduzione al personale rientri in quel piano di ristrutturazione sottoposto al Congresso agli inizi dello scorso dicembre ed è inevitabile conseguenza della forte contrazione delle vendite che il Gruppo ha dovuto registrare da settembre 2008 fino ad oggi.
Il 17 febbraio prossimo, poi, sarà la volta per GM di presentare al Congresso lo stato di avanzamento di attuazione del piano di ristrutturazione per ottenere la seconda tranche di finanziamenti governativi.
E’ opportuno ricordare, intanto, come il Gruppo GM ad oggi commercializzi ben 13 marchi tra cui Opel, Cadillac, Chevrolet, Daewoo, Hummer e Saab in circa 140 Paesi: è chiaro, quindi, come una crisi mondiale come quella attualmente in atto, possa ripercuotersi sensibilmente su chi detiene una quota importante di tutto il mercato delle auto: a gennaio, la contrazione delle vendite negli Stati Uniti ha toccato lo spaventoso livello del 49%, portando la Casa di Detroit a ridimensionare le scorte e ad abbassare gli obiettivi di produzione a 380.000 vetture nel primo trimestre di questo anno.