Troppo spesso, gli adulti che guidano non trasportano in modo corretto i bambini a bordo: risultato, una strage continua
Troppo spesso, gli adulti che guidano non trasportano in modo corretto i bambini a bordo: risultato, una strage continua
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Negli ultimi 10 anni, 18.500 bambini hanno perso la vita sulle strade dei 27 Paesi dell’Unione Europea. La causa? In parte le infrastrutture inadeguate, ma soprattutto gli adulti: il 40% dei bimbi europei viaggia senza seggiolino e più del 50% in modo improprio, con sistemi di ritenuta non omologati o non allacciati correttamente. Talvolta, la concausa è il mancato rispetto dei limiti di velocità, la guida in stato d’ebbrezza, la distrazione dovuta a un uso improprio del cellulare.
O ancora, come ci raccontano le cronache recenti, può trattarsi di una gravissima disattenzione dell’adulto, che faceva manovra senza accorgersi del piccolo nelle immediate vicinanze del mezzo. Infine, se un bambino sbuca all’improvviso sulla strada, c’è un adulto che magari non l’ha vigilato a dovere.
Ma è in Italia, secondo Giordano Biserni, presidente Asaps (Associazione Amici della Polstrada), che Re Erode viaggia, perché ci sono troppi adulti che non rispettano le regole e non vigilano a sufficienza. Infatti, il nostro Paese è il fanalino di coda dell’Europa per la sicurezza dei piccoli, come emerge dall’European Transport Safety Council.
Secondo i dati Asaps, soltanto nel 2008, si sono verificati 83 incidenti gravi, nei quali 53 bambini hanno perso la vita sulle strade a bordo di veicoli o come pedoni e 57 sono rimasti feriti. In particolare, 34 minori di 15 anni sono morti mentre erano trasportati sul mezzo e 17 sono stati travolti come pedoni, oltre a due piccoli ciclisti deceduti. E le vittime sono spesso nella fascia più tenera d’età, quella che va da 0 a 5 anni: 34 morti.
Specie al Sud Italia, troppo spesso si vedono bambini che viaggiano pericolosamente senza seggiolino o cintura di sicurezza. Il guaio è che i controlli da parte delle Forze dell’ordine sono scarsi: mancano le pattuglie.