La Formula 1 recupera energia: ma era il momento, in una fase di riduzione dei costi, introdurre questo innovativo sistema?
La Formula 1 recupera energia: ma era il momento, in una fase di riduzione dei costi, introdurre questo innovativo sistema?
.
Si tratta indubbiamente della novità tecnica più importante dell’anno ed è destinata condizionare fortemente ogni Gran Premio. Il Kers, acronimo di Kinetic Energy Recovery System (sistema di recupero dell’energia cinetica), verrà utilizzato per la prima volta quest’anno, anche se il suo impiego in gara non è obbligatorio.
Per il momento il Kers per la F1 si limitato a sfruttare energia in fase di frenata e ad immagazzinarla in appositi accumulatori mediante un moto-generatore gestito da una apposita centralina elettronica. Questa energia verrà poi utilizzata e scaricata dal pilota: si tratta di 60 kW (pari a circa 80 CV) che può essere utilizzata per un tempo massimo di 6,6 secondi al giro.
Come funziona
Il pilota ha sotto controllo il sistema e può decidere liberamente quando servirsi di questo surplus di potenza ad ogni tornata. Ha a disposizione un pulsante sul volante che consente il rilascio della energia accumulata nelle batterie agli ioni di litio. Tocca poi alla centralina elettronica, comandata dal pilota, commutare la modalità di funzionamento da generatore a motore elettrico, scaricando questa potenza aggiuntiva e consentendo un ulteriore “balzo” alla monoposto.
Al momento esistono solo un paio di sistemi di recupero dell’energia, quello meccanico utilizzato soltanto dalla Williams (consiste in un volano piazzato all’interno del cambio) e quello elettrico che stanno provando tutte le altre scuderie.
Un sistema comunque delicato che ha richiesto una riprogettazione di tutta la monoscocca, visto che si tratta non solo di un generatore, ma anche di diverse batterie che nella fase di ricarica rapida tendono a surriscaldarsi (e quindi necessitano di un adeguato raffreddamento). Componenti che sommati a cavi e centraline raggiungono il peso complessivo di circa 30 kg.
Il problema spazio
Dove sistemare il tutto in una monoposto dove gli spazi sono limitati, i regolamenti sono severi e pesi aggiuntivi insidiano le prestazioni? La maggior parte delle squadre ha cercato di sistemare la maggior parte dei componenti vicino al baricentro della monoposto, anche per ridurre la lunghezza dei cavi schermati di collegamento per evitare dispersioni di corrente.
Così, visto che nello stesso spazio è posizionato di solito anche il serbatoio dell’olio, si è dovuti ricorrere a un ridimensionamento del serbatoio benzina di una ventina di litri. Questo potrebbe comportare quest’anno gare con più soste anche per rifornimenti di carburante.
Come e quando verrà usato il Kers in gara ancora non è facile capirlo. Se ci sarà energia a disposizione in fase di partenza è facile pensare che molto penseranno bene di utilizzarla in quella fase.
“Ma potrebbero farlo tutti assieme – ha spiegato Fernando Alonso – e allora non ci saranno differenze“. Ma nel frattempo il campione della Renault pedala in bicicletta ed ha perso cinque chili utili per rientrare nel peso minimo intaccato anche da questo sistema.
Un altro momento in cui utilizzare il Kers è in fase di sorpasso. Ma anche in questo caso, essendo in teoria a disposizione di ogni pilota, colui che si vedrà in pericolo potrà a sua volta giovarsi del Kers…
“L’introduzione del Kers è una contraddizione – ha affermato Stefano Domenicali, direttore della GES Ferrari, riportando anche il pensiero del presidente Montezemolo – in un momento in cui bisognava ridurre i costi questo dispositivo rappresenta un onere notevole sul piano della progettazione e della realizzazione. Tra l’altro, con la riduzione delle prove a 15.000 km prevedo un rafforzamento dell’utilizzo di banchi prova e simulazione a questo proposito“.
Il tutto in un momento in cui la Fota ha messo in piedi una commissione tecnica presieduta da Ross Brown che dovrà procedere alla eliminazione di materiali particolarmente costosi…