Dacia Talks: il brand incontra i giornalisti
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Non più low cost ma comunque vantaggiose per il cliente, le automobili Dacia sono cambiate e, ad oggi mettono al primo posto le nuove esigenze degli automobilisti.
Dacia: sempre più emozionali ma con lo stesso DNA
Dacia oggi va incontro a dei clienti che vogliono un design più emozionale, e gli ultimi modelli, così come il concept Manifesto ne sono un esempio. Lo stile deve coinvolgere, appagare, ma nello stesso tempo le vetture del brand non devono perdere quelle caratteristiche di robustezza insite nel proprio DNA.
La ricetta del marchio è quella di puntare sull’essenzialità, offrendo soluzioni intelligenti, si pensi alla connessione tra l’auto e lo smartphone della nuova Sandero. Ma l’evoluzione passa anche attraverso l’eliminazione di cromature ed orpelli che vanno ad appesantire la massa generale delle vetture. Infatti, la Jogger pesa 300 kg in meno delle concorrenti principali.
Dacia: sostenibilità attraverso il riciclo
La ricerca della sostenibilità, per Dacia, passa anche attraverso il riciclo, come si evince dal fatto che la Duster sfrutta il 12% di plastica riciclata. Il nuovo modello arriverà a contenerne il 20%, un deciso passo avanti che consente di risparmiare e di inquinare meno. Basti pensare che una tonnellata di plastica riciclata permette di risparmiare 830 kg di petrolio. Lo stabilimento di Tangeri è già ad emissioni zero, e gli altri lo diventeranno entro il 2030.
Per contenere l’impatto ambientale, poi, Dacia continuerà a puntare sul GPL che rimarrà anche con i nuovi motori Euro 7, mentre verrà incrementata l’elettrificazione mediante auto ibride. Così, dopo la Jogger, sarà la volta della nuova Duster. Ma l’offerta Dacia nel prossimo futuro si espanderà nel segmento C, sul quale il marchio punta molto.
Microcredito per rendere le auto più accessibili
Dacia pensa anche alle persone che hanno difficoltà ad acquistare una nuova auto, e ad incentivare la sostituzione di vecchie vetture dal parco circolante. Per farlo, in Francia ha attuato la formula del microcredito, con la quale ha venduto circa 2000 auto. Entro l’estate potrebbe arrivare anche in Italia, che è il secondo mercato per il brand.
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