Il 43% del totale delle vendite è stato rappresentato da quattro modelli ibridi
L’industria automobilistica si inchina ancora una volta davanti alle performance finanziarie di Ferrari, nonostante un leggero rallentamento nelle vendite (-63 esemplari), che ha portato a un totale di 3392 auto vendute nel secondo trimestre. Il brand di Maranello continua a primeggiare in termini di profitti.
Nel contesto della redditività, il costruttore di Maranello ha segnato un nuovo punto di riferimento. Il suo margine EBIT (risultato operativo) è aumentato, passando dal 25% dello stesso periodo del 2022 fino al 29,7%. Questa percentuale scavalca di gran lunga la media globale del settore automobilistico dello scorso anno (attestata al 7,6%).
Benedetto Vigna, amministratore delegato di Ferrari, ha detto: “Il secondo trimestre si è chiuso con dei risultati finanziari eccezionali, contraddistinti da elevata marginalità. Le consegne nel periodo riflettono un ricco mix prodotti, mentre continuiamo a gestire un portafoglio ordini molto forte in tutte le aree geografiche. La decisione di rivedere al rialzo la guidance è stata sostenuta in particolare da un contributo delle personalizzazioni sorprendente. L’innovazione è al centro di Ferrari e continua a trainare la nostra crescita e risultati, come l’indimenticabile vittoria a Le Mans”.
Sono partire le prime consegne del Purosangue
I modelli che hanno svolto un ruolo chiave nelle consegne sono stati la Ferrari 296 GTB, la Roma e la Portofino M mentre le 296 GTS e la 812 Competizione A sono in fase di distribuzione graduale. Il marchio di Maranello ha inoltre annunciato l’avvio delle prime consegne del Purosangue nel corso del trimestre e le allocazioni della Daytona SP3 stanno procedendo come previsto.
Nel dettaglio, la distribuzione geografica delle vendite ha visto l’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) crescere con un aumento di 241 auto, portando il totale a 1638 (un incremento del 17%). Al contrario, le Americhe hanno registrato una flessione del 17,5%, corrispondente a una diminuzione di 184 unità.
Le vendite in Cina Continentale, Hong Kong e Taiwan hanno mantenuto il passo rispetto allo scorso anno, con un calo di sole 19 unità, mentre la regione APAC (Asia Pacifico) ha subito un decremento del 15,6%, ovvero 101 consegne in meno.
Sorprendentemente, le quattro ibride di Ferrari hanno rappresentato il 43% del totale, raddoppiando le consegne rispetto all’anno precedente. In sintesi, tutti gli indicatori economici più importanti del cavallino rampante hanno registrato una crescita a due cifre, inclusi i ricavi e l’utile netto.
Calano le consegne dei motori a causa di Maserati
Tuttavia, c’è una nota di preoccupazione che emerge dalle vendite dei motori, con una contrazione di 27 milioni di euro, ovvero il 33,8% in meno rispetto al 2022. Ferrari attribuisce questa diminuzione all’imminente scadenza del contratto con il Tridente nel 2023, che ha comportato una riduzione delle consegne. Infatti, Maserati si sta orientando verso un futuro votato ai motori 100% elettrici, dopo aver salutato il suo amato V8.