Dalla visione di un importatore olandese alla consacrazione come simbolo di un’intera generazione
Nel 1947, l’importatore olandese della Volkswagen, Ben Pon, fece una scoperta durante una visita agli stabilimenti di Wolfsburg che avrebbe cambiato la storia dell’automobilismo. Notò un insolito carrello basato sul Maggiolino, utilizzato per trasportare materiali pesanti all’interno della fabbrica. Questo semplice incontro fu l’ispirazione per una delle creazioni più iconiche di Volkswagen: il Transporter T1.
Pon, colpito dall’idea, disegnò rapidamente uno schizzo di un veicolo commerciale basato sulla piattaforma del Maggiolino, che presentò a Heinz Nordhoff, all’epoca a capo della Volkswagen. Questo schizzo diede vita al progetto Typ 2, che si concretizzò il 12 novembre 1949 con il primo prototipo del Transporter Typ 2. Tuttavia, il lancio ufficiale dovette attendere fino al marzo 1950, a causa di alcune sfide ingegneristiche, come il rinforzo del telaio per garantire una capacità di carico adeguata e una rigidità torsionale sufficiente.
Sotto il cofano del Volkswagen Transporter T1 Split
Il Transporter T1, inizialmente equipaggiato con un motore boxer a 4 cilindri da 1131 cm³ e 25 CV, seguì l’evoluzione tecnica del Maggiolino, adottando diverse varianti di cilindrata nel corso degli anni. Nonostante le sue modeste origini, il veicolo divenne rapidamente popolare grazie alla sua robustezza, semplicità e straordinaria versatilità. Presto fu affettuosamente soprannominato “bulli” dai suoi utenti di lingua tedesca.
Un simbolo culturale
Il T1 non solo soddisfaceva le esigenze pratiche di numerosi professionisti, ma diventò anche un simbolo culturale negli anni ’60, soprattutto grazie alle versioni Samba e Westfalia. Queste varianti, con il loro caratteristico tetto apribile e i vetri ovali, divennero i veicoli preferiti da Hippie e figli dei fiori, sia in Europa che sulla West Coast Californiana.
Prodotto fino al 1967 in quasi 1.800.000 esemplari, oggi il Transporter T1 è noto anche come “Split“, abbreviazione di “Splitscreen”, per il suo iconico parabrezza diviso. Il Volkswagen T1 non è solo un veicolo, ma un simbolo di un’intera epoca, capace di evocare l’immaginario collettivo di libertà e avventura.