Dalla Porsche Supercup alla Carrera Cup ha ridefinito le performance grazie a innovazioni tecniche e aerodinamiche
La Porsche 911 3.8 Cup del 1994, derivata dalla piattaforma della Porsche 993, rappresenta una pietra miliare nel mondo delle corse automobilistiche, esordendo con successo nel prestigioso campionato Porsche Supercup. Basata sulla solida base della 993, questa vettura si è distinta fin da subito per le sue prestazioni eccezionali, diventando un punto di riferimento per la Carrera Cup appena un anno dopo.
Le innovazioni apportate rispetto alla sua predecessora, la 964 Carrera, hanno permesso alla 3.8 Cup di segnare un netto passo avanti in termini di velocità e stabilità. Questo miglioramento è stato reso possibile principalmente grazie all’introduzione di un nuovo assale posteriore multi-link, una soluzione tecnica che ha garantito una tenuta di strada superiore e una maggiore precisione nelle curve, caratteristiche fondamentali nelle competizioni su pista.
Sotto il cofano, la 993 3.8 Cup montava un motore boxer da 3,8 litri, capace di sviluppare una potenza di 310 CV a 6100 giri/min e una coppia di 360 Nm a 5500 giri/min. Grazie a questa configurazione, abbinata a un cambio manuale a sei marce, la vettura poteva raggiungere una velocità massima di circa 280 km/h, imponendosi come una delle auto da corsa più competitive del suo tempo.
Nel 1995, la Porsche decise di affinare ulteriormente le caratteristiche della 911 3.8 Cup, introducendo un nuovo alettone posteriore fisso di dimensioni maggiori, minigonne laterali e uno splitter anteriore derivato dalla Carrera RS, migliorando così l’aerodinamica e la stabilità ad alte velocità.
L’evoluzione della 3.8 Cup proseguì nel 1996, con un incremento della potenza e della coppia motrice. Il motore raggiunse una potenza massima di 315 CV a 6200 giri/min, mentre la coppia aumentò a 370 Nm a 5500 giri/min, rendendo questa versione della Porsche 911 3.8 Cup un autentico capolavoro ingegneristico e una leggenda nelle competizioni automobilistiche.