Una leggenda dell’automobilismo che unisce l’eleganza italiana con la potenza dei motori americani
La De Tomaso Mangusta rappresenta una perfetta fusione tra stile italiano e potenza americana. Disegnata da Giorgetto Giugiaro e spinta da un motore Ford V8, la Mangusta è un’icona dell’automobilismo che continua a affascinare gli appassionati di auto d’epoca.
De Tomaso Mangusta, un sogno Italiano
La De Tomaso Mangusta nacque dalla visione di Alejandro de Tomaso, un pilota e imprenditore argentino trasferitosi in Italia. Fondata nel 1959, la De Tomaso Automobili si fece rapidamente un nome nel mondo delle auto sportive. Nel 1967, la Mangusta fece il suo debutto, segnando un punto di svolta per l’azienda. La vettura doveva competere con i giganti dell’epoca, come la Ferrari e la Lamborghini, e ci riuscì grazie a un design innovativo e a prestazioni impressionanti.
Il design della Mangusta fu affidato a Giorgetto Giugiaro, allora giovane designer presso la Carrozzeria Ghia. Il risultato fu una coupé dalle linee tese e aggressive, con una caratteristica unica: il cofano motore a due ali di gabbiano, che si aprivano lateralmente. Questo dettaglio non solo conferiva alla Mangusta un aspetto distintivo, ma permetteva anche un facile accesso al motore centrale. Le proporzioni eleganti e la carrozzeria bassa e larga conferivano alla vettura un’aura di velocità e potenza, anche da ferma.
Il motore, cuore americano
Sotto il cofano della Mangusta batteva un cuore americano: un motore Ford V8. La scelta di utilizzare un motore Ford si rivelò vincente, garantendo affidabilità e prestazioni di alto livello. Con una cilindrata di 4.7 litri, il V8 era capace di erogare circa 306 cavalli, permettendo alla Mangusta di raggiungere una velocità massima di oltre 250 km/h. La combinazione di potenza e leggerezza (grazie all’uso estensivo dell’alluminio) rendeva la Mangusta una vettura straordinariamente agile e veloce.
Le prestazioni della De Tomaso Mangusta non delusero le aspettative. Nonostante fosse progettata principalmente per l’uso su strada, la vettura si dimostrò capace anche in pista. L’equilibrio tra potenza e maneggevolezza permetteva ai piloti di sfruttare al massimo il potenziale della vettura, rendendola competitiva contro molte delle sue contemporanee. La Mangusta divenne rapidamente un’auto desiderata non solo per il suo aspetto, ma anche per le sue prestazioni.
Un successo limitato ma duraturo
Nonostante le sue qualità, la produzione della De Tomaso Mangusta fu relativamente limitata. Tra il 1967 e il 1971 furono costruite circa 400 unità. Questo numero ridotto rende la Mangusta una vettura molto rara e ricercata dai collezionisti di auto d’epoca. Oggi, la Mangusta è considerata una delle auto più iconiche del suo tempo, e un esempio perfetto di come il design italiano e l’ingegneria americana possano combinarsi per creare qualcosa di davvero speciale.