Prodotta tra il 1973 e il 1975, la Monica 560 V8 fu una berlina di lusso francese dotata di un potente motore Chrysler da 5,6 litri
Negli anni ’60, l’industriale francese Jean Tastevin, appassionato di automobili e proprietario di modelli Aston Martin e Facel Vega, decise di colmare il vuoto lasciato dalla scomparsa di Facel Vega nel 1964. Desideroso di creare una berlina di lusso interamente francese, iniziò nel 1966 lo sviluppo di un nuovo veicolo, affidando il progetto al suo assistente Henri Szykowksi e al progettista britannico Chris Lawrence. La vettura fu battezzata “Monica” in onore della moglie di Tastevin, Monique.
Design e sviluppo della Monica 560
Il design della Monica 560 subì diverse evoluzioni. Il primo prototipo, realizzato da Maurice Gomm, non soddisfò pienamente Tastevin. Successivamente, il designer rumeno Tony Rascanu, con esperienza presso Bertone, ridisegnò la vettura, creando una linea elegante e moderna. Il terzo prototipo fu assemblato a Torino presso Vignale, ma dopo la scomparsa del fondatore, il progetto si spostò presso Airflow-Streamlines, dove il designer David Coward apportò ulteriori modifiche, definendo le linee definitive della Monica 560.
Motorizzazione: dalla Martin V8 al Chrysler 5.6L
Inizialmente, la Monica era equipaggiata con un motore V8 da 3 litri progettato da Ted Martin, capace di erogare circa 240 CV. Tuttavia, questo propulsore presentava problemi di affidabilità e mancanza di coppia ai bassi regimi. Dopo varie considerazioni, si optò per un motore Chrysler V8 da 5,6 litri, in grado di sviluppare 285 CV a 5.400 giri/min e una coppia di 46 kgm a 4.000 giri/min. Questo aggiornamento permise alla Monica 560 di raggiungere una velocità massima di 240 km/h, posizionandola tra le berline più veloci dell’epoca.
Caratteristiche tecniche e comfort di lusso
La Monica 560 presentava un telaio in tubi d’acciaio e una carrozzeria in acciaio, con una lunghezza di 4.928 mm e un passo di 2.769 mm. Le sospensioni anteriori a doppi triangoli sovrapposti e posteriori con schema De Dion garantivano una guida confortevole e stabile. Gli interni erano lussuosi, con sedili rivestiti in pelle Connolly disponibile in tre tonalità (Marine, Havane e Champagne), cruscotto in legno di olmo e una dotazione di strumenti Jaeger personalizzati. Tra gli optional di serie figuravano climatizzatore, alzacristalli elettrici e un sistema hi-fi con lettore di cassette a 8 tracce.
Il debutto e la breve produzione
La Monica 560 fece il suo debutto ufficiale al Salone di Ginevra nel marzo 1973, suscitando interesse per le sue caratteristiche e il design raffinato. Tuttavia, la crisi petrolifera del 1973 e l’aumento dei prezzi del carburante resero le grandi berline di lusso meno appetibili. Inoltre, il prezzo elevato della Monica 560, pari a 164.000 franchi (circa 34.000 dollari dell’epoca), la poneva in diretta concorrenza con marchi affermati come Rolls-Royce e Jaguar, rendendo difficile l’affermazione sul mercato. La produzione cessò nel febbraio 1975, con soli 22 esemplari completati.
Eredità e rarità della Monica 560
Nonostante la sua breve vita produttiva, la Monica 560 rimane un esempio affascinante di ingegneria automobilistica francese, rappresentando l’ultimo tentativo di creare una berlina di lusso nazionale in grado di competere a livello internazionale. Oggi, pochi esemplari sopravvissuti sono altamente ricercati dai collezionisti e testimoniano l’ambizione e la passione che animarono il progetto di Jean Tastevin.