Il presidente Dieter Zetsche impone: “O si vince in Formula 1, o si torna a casa”. Ecco la regola per non finire come la BMW
Il presidente Dieter Zetsche impone: “O si vince in Formula 1, o si torna a casa”. Ecco la regola per non finire come la BMW
Mercedes: o si vince, o si lascia. Il Presidente Dieter Zetsche ha (im)posto la condizione per decidere se restare o lasciare: o si vince, o è molto improbabile che la Mercedes continui a popolare il luccicante mondo della Formula 1. Troppi investimenti negli ultimi due anni (tra cui l’ acquisto del team di Ross Brawn e il blasonato pilota tedesco Michael Shumacher) che non hanno portato i risultati sperati e, in un momento di crisi come questo, occorre avere solide certezze piuttosto che continuare a puntare sul cavallo sbagliato.
Una strategia che ha scontentato un pò tutti, compresi i dipendenti stessi della Mercedes che, illo tempore, si erano detti neanche troppo soddisfatti del coinvolgimento del marchio teutonico in Formula 1: un incremento di 300 euro in più su ogni auto di serie venduta è un costo che ricade sull’ utente finale e che dovrebbe servire per pagare gli alti costi di un team che non vince, e per la “paghetta” di 7 milioni di euro a stagione (per tre stagioni) per Michael Schumacher. Ha senso tutto questo?[!BANNER]
Dall’ alto del suo ufficio, il presidente Zetsche tuona: “<em>Autofinanziarsi è la soluzione per le squadre di Formula 1 e vincere è il miglior modo per farlo. Ci siamo per essere i migliori, altrimenti preferiamo non esserci</em>”
Mutuando l’ imperativo categorico dalla filosofia tedesca di Kant, la Mercedes ha quindi deciso: o dentro con la vittoria, o fuori. Non rimane che attendere i prossimi test che stabiliranno quale strada intraprendere. Sperando che non sia la stessa imboccata da un’ altra casa tedesca, quella della ventolina… defezioni a catena di cui, certo, il circus della Formula 1 non ha proprio bisogno in questo periodo…