Il matrimonio tra i due marchi porterà diverse novità. Tra queste, una nuova monovolume, una Suv e una berlina. L’anno prossimo, la Ypsilon
Il matrimonio tra i due marchi porterà diverse novità. Tra queste, una nuova monovolume, una Suv e una berlina. L’anno prossimo, la Ypsilon
Com’era logico pensare, Lancia e Chrysler non condivideranno solamente lo stesso stand al Salone di Ginevra, i due marchi beneficeranno infatti di sinergie future che nasceranno sulla base del matrimonio tra Fiat e Chrysler avvenuto lo scorso anno.
La presentazione ufficiale dei piani avverrà il 21 aprile, quando Marchionne parlerà agli analisti, anche se le prime indiscrezioni cominciano a filtrare. Le voci riguardano innanzitutto la scomparsa del marchio Dodge dal mercato europeo, dove i modelli della casa americana avranno il marchio Fiat, come la Dodge Nitro, ad esempio, che in Europa sarà venduta come Fiat Nitro.
Tornando a Lancia, per molti è quasi certo l’arrivo di una berlina di lusso costruita sulla base della nuova Sebring, che si inserirà nella gamma della casa italiana colmando il vuoto lasciato dalla fin troppo sottovalutata, ma comunque valida, Thesis. Oltre all’ammiraglia, il matrimonio con Chysler dovrebbe fruttare a Lancia la possibilità di vendere con il proprio marchio la Voyager, mentre appare ancora più significativa e interessante la possibilità di inglobare nella propria offerta alcuni modelli di Jeep.[!BANNER]
Fin qui tutte le voci e le indiscrezioni che appaiono, comunque, molto verosimili. Ma il 2011 sarà per Lancia l’anno della nuova Ypsilon, l’erede dell’attuale best-seller della casa che da sola, o quasi, è finora riuscita a tenere alto il nome del marchio. La nuova Ypsilon arriverà in un momento importantissimo per Lancia e avrà il compito di sostituire non solo la sua omonima progenitrice ma anche la “cugina” Musa, andando a porsi in un segmento trasversale a quella delle citycar e a quello delle monovolume compatte. Per quanto concerne i contenuti tecnici, sembra confermata la sua nascita sulla piattaforma della Punto Evo, così come appare definitiva la scelta di venderla, sui mercati esteri, con il marchio Chrysler.
Da queste voci si capisce come le sinergie derivanti dall’accordo italo-americano fortemente voluto dai vertici del Lingotto rappresenteranno un punto di forza forse decisivo per le sfide che attendono Fiat e Chrysler nei prossimi anni. I puristi dei marchi, Lancia e Alfa Romeo in primis, potrebbero un po’ storcere il naso di fronte a queste “contaminazioni”, ma resta il fatto che, in un settore fortemente globalizzato come quello dell’auto, il futuro passa sempre più per fusioni e collaborazioni tra marchi così diversi da apparire improponibili fino a qualche anno fa, ma tali da apparire necessarie e indispensabili in questa nuova era.