La rivalità in casa Red Bull era palpabile, con Vettel, astro nascente, da diverse gare mortificato dal compagno australiano Webber
La rivalità in casa Red Bull era palpabile, con Vettel, astro nascente, da diverse gare mortificato dal compagno australiano Webber
Chi ha seguito questo Mondiale di F.1, giunto alla settima prova, un po’ se lo poteva aspettare… La rivalità in casa Red Bull era palpabile, con Vettel, astro nascente, da diverse gare mortificato dal compagno australiano Webber. E così, alla prima occasione, c’è scappato quel contatto che sembrava inevitabile.
“Mark mi ha stretto” ha commentato tra i denti il “tedeschino”. “Non è colpa mia” gli ha risposto l’australiano, che non ha perso il comando della classifica mondiale.
Il GP di Turchia, ancora una Red Bull in pole, si stava svolgendo abbastanza regolarmente, senza particolari colpi di scena, almeno tra i primi dieci in gara. Questo fino al quarantesimo passaggio, quando Vettel che tallonava il compagno Webber, in testa alla corsa, sentendosi un po’ più veloce ha tentato l‘attacco alla curva 12, dopo il lungo rettilineo. Webber gli aveva lasciato uno spiraglio di pista, e il tedeschino si è scagliato dentro. Ma il compagno non ne voleva sapere di agevolarlo, e chiudendo la curva ha finito per urtarlo, mandandolo malamente in testacoda. Gara finita per Vettel, mentre Webber è riuscito a tornare ai box per cambiare l’alettone anteriore danneggiato ed ha ripreso la corsa al terzo posto.
Chi ha approfittato della situazione è stato il duo McLaren, con Hamilton che si è visto regalare la prima posizione davanti a Jenson Button. E anche tra questi due compagni è scoppiata la bagarre, ma con un sorpasso e controsorpasso la cosa si è risolta in famiglia senza danni. Podio McLaren quindi (e vantaggio di un punto sulla Red Bull nella classifica costruttori) con l’aggiunta di Webber, che mantiene il comando della classifica mondiale con 93 punti sul compagno Button che ne ha 88, poi Hamilton 84, Alonso 79 e Vettel 78.[!BANNER]
E le Ferrari? Ancora una gara da dimenticare, con Massa solo settimo e Alonso che si è dovuto battere con Petrov per agguantare l’ottavo posto… Ora la squadra di Maranello dovrà analizzare tutti i dati della corsa per cercare di capire come migliorare le proprie vetture.
E’ stata la gara delle coppie, forse la prima gara della “verità” dell’anno. Il fatto è che con questi regolamenti si finisce per fare, squadra per squadra, macchine di identiche prestazioni e i piloti, al limite, si trovano a lottare tra loro con la stessa vettura. E’ successo in casa Red Bull, è successo alla McLaren, nell’ordine di arrivo vediamo le due Mercedes di Schumacher e Rosberg quarta e quinta, le due Ferrari settime e ottava e anche le Renault, se non ci fosse stato il contatto Petrov con Alonso sarebbero arrivate assieme…
Le coppie scoppiano… una responsabilità ulteriore per i team manager che dovranno cercare anche in casa loro di placare le acque.