Meno margini di guadagno per le Compagnie rischiano di tradursi in rincari: lo sostengono le Assicurazioni stesse
Meno margini di guadagno per le Compagnie rischiano di tradursi in rincari: lo sostengono le Assicurazioni stesse
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La fonte è tanto autorevole (“Il Sole 24 Ore”) quanto le notizie sconfortanti: le Rc auto potrebbero rincarare nei prossimi mesi, perché le Assicurazioni hanno meno margini di guadagno. A spiegarlo è Fabio Cerchiai, il numero uno dell’Ania, cioè l’associazione che rappresenta le Compagnie. Basti un dato: nel 2005, il conto tecnico aveva raggiunto un rapporto dell’8,2% rispetto ai premi (gli esborsi effettivi degli assicurati); ebbene, nel primo semestre 2008 è sceso al 2,9%.
Ma che cosa non sta funzionando? Nel mirino di Cerchiai, c’è soprattutto la riforma Bersani, che ha eliminato le clausole di esclusiva nei mandati agenziali: un provvedimento che non darebbe i frutti sperati. Anzi, i costi lievitano, perché per fidelizzare i propri clienti le Assicurazioni sono corse ai ripari con provvigioni più allettanti. Queste maggiori uscite si ripercuotono negativamente sulle tariffe Rca.
Non vanno trascurati altri due aspetti. Anzitutto, la possibilità di entrare in classi di merito basse se si ha un convivente “virtuoso” (magari un papà in prima classe) al quale appoggiarsi. Le Assicurazioni hanno meno entrate, e devono “rifarsi” alzando le tariffe.
In secondo luogo, l’indennizzo diretto (introdotto nel febbraio 2007) deve ancora “ingranare”. Il sistema che prevede un rimborso fra le Compagnie in camera di compensazione, svantaggia quelle Assicurazioni che hanno dovuto risarcire in modo pesante i propri clienti. Risultato, quelle stesse Compagnie recuperano le uscite eccessive elevando le Rc auto finali.