La Cassazione ribadisce che occorre un segnale ad almeno 400 metri prima dell’autovelox, altrimenti è una truffa
La Cassazione ribadisce che occorre un segnale ad almeno 400 metri prima dell’autovelox, altrimenti è una truffa
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Contravvenzione da autovelox: non è valida se elevata da un’apparecchiatura che, ad almeno 400 metri di distanza, non sia preceduta da un segnale che ne indichi la presenza. Perché la norma intende prevenire incidenti, non reprimere. Di più: i titolari della società di rilevamento rischiano pure di essere incriminati per truffa. E gli apparecchi sequestrati.
Lo stabilisce una recente sentenza della Cassazione, che ribadisce una circolare emanata dal Ministero dell’Interno il 3 agosto 2007. Che, come si diceva, prescrive “la segnalazione almeno 400 metri prima del punto di collocamento dell’autovelox”.
La sentenza della Cassazione è conseguenza del sequestro di alcuni autovelox e veicoli di proprietà di una società che effettuava le rilevazioni tra Fiumefreddo Bruzio, Belmonte Calabro e Longobardi, in provincia di Cosenza. Qui, gli apparecchi erano stati installati senza essere segnalati con chiarezza e in anticipo.
Secondo i giudici, è corretta la tesi accusatoria sollevata dalla Procura di Cosenza (che ha ricordato la circolare ministeriale), secondo cui la procedura dei rilevamenti svolta senza il minimo segnale “era intenzionalmente preordinata a trarre in inganno gli automobilisti, in contrasto con lo spirito della normativa in materia diretta a prevenire incidenti più che a reprimere”.
Al contrario, “le apparecchiature in questione erano state ben occultate in autovetture, in molti casi di proprietà del titolare della società, il quale ricevendo un compenso parametrato su ogni verbale di infrazione per cui era riscossa la relativa sanzione, era interessato ad incrementare le riscossioni”.
A questo punto, scatterà fra gli automobilisti la caccia al cartello.