Dopo l’annuncio di Google dell’auto che si guida da sola, le prime perplessità sulla legalità di tali veicoli
Dopo l’annuncio di Google dell’auto che si guida da sola, le prime perplessità sulla legalità di tali veicoli
Solo un paio giorni fa Google ha annunciato di aver messo a punto una tecnologia in grado di far viaggiare da sole sette Toyota Prius, senza alcun intervento da parte di un guidatore umano. Le Google Car che si guidano da sole hanno quindi attirato l’attenzione di tutti, appassionati di auto e di informatica, ma hanno anche suscitato alcuni interrogativi sulla loro effettiva sicurezza e soprattutto sulla loro “legalità”.
Il punto principale è che i sette prototipi hanno affrontato parecchie migliaia di chilometri sulle strade della California regolarmente aperte al traffico, come ammesso dalla stessa Google. Questo ha spinto diversi osservatori americani a chiedersi se l’impiego di tali veicoli non ancora del tutto perfetti – sono pur sempre dei prototipi, nonostante i risultati dei testi siano stati molto buoni – su strade in cui circolano anche altre vetture sia stato effettivamente un rischio per la sicurezza degli automobilisti.
Google ha subito precisato che i veicoli autoguidati prevedevano in realtà la presenza a bordo di tre persone, ovvero un autista pronto a prendere il controllo nel caso in cui il sistema di guida elettronico manifestasse dei problemi, più altri due esperti di software che monitoravano il funzionamento del programma di guida. Questo è stato ritenuto sufficiente dalle autorità californiane per dare il via libera ai test e a chiudere sul nascere eventuali polemiche. Il dubbio per il futuro però rimane.
Che i sistemi di guida elettronica intelligente sostituiranno l’uomo, in parte o in tutto, nella conduzione di un veicolo è ormai una tendenza delineata. Basta riflettere su quanti dispositivi sono arrivati negli anni sulle autovetture che oggi guidiamo: pensiamo ad esempio al cruise control, al sistema di parcheggio automatico, ai sistemi in grado di “leggere” i cartelli stradali e a quelli in grado di rilevare degli ostacoli sulla strada e, se è necessario, attivare autonomamente i freni per fermare il veicolo. In questo contesto, la novità di Google rappresenta un passo in più e forse il passo decisivo, ma sicuramente un passaggio inevitabile con cui, in un futuro più o meno prossimo, tutti gli automobilisti si dovranno confrontare.[!BANNER]
Potrebbe essere questa una rivoluzione copernicana per il mondo dell’automobile, se pensiamo che i primi veicoli a motore dovevano essere accompagnati per legge da un uomo a piedi ciò appare ancora più incredibile. Ma il tutto apre nuovi scenari anche dal punto di vista legale. Appare chiaro che l’arrivo di questi veicoli semoventi e autoguidanti obbligherà necessariamente una revisione delle leggi e del Codice della Strada, che dovranno prevedere e legittimare in futuro la presenza sulle strade di questi veicoli, ad oggi tecnicamente fuorilegge ma che, un domani, rappresenteranno la nuova frontiera del trasporto, con buona pace dei nostalgici e di chi vede la guida come una vera e propria “arte”.