Una flotta di Volvo XC90 entrerà, a breve-medio termine, nel parco auto del servizio di drive sharing Uber: un nuovo tassello nello sviluppo delle tecnologie di guida autonoma.
Per il colosso del drive sharing è in vista una nuova partnership con una delle Case auto attualmente al centro dei più ambiziosi programmi di rinnovamento ed espansione. L’obiettivo congiunto è lo sviluppo e la fornitura di un ampio lotto di veicoli a guida autonoma, pronti ad entrare in servizio nell’arco di tre anni: un progetto di engineering condiviso che permetterà, ad entrambe le parti, lo sviluppo di innovative tecnologie in previsione della futura mobilità sempre meno “centrata” sul conducente e via via focalizzata sulle tecnologie “self driving”.
Ecco, in sintesi, il contenuto dell’accordo quadro siglato nelle scorse ore fra Volvo e Uber: un agreement che prevede, fra il 2019 e il 2021, la fornitura da parte del marchio di Goteborg, oggi nell’orbita del gruppo cinese Geely, di “diverse migliaia di autoveicoli compatibili con le funzionalità di guida autonoma”, come viene indicato da una nota Volvo.
Nel dettaglio, tutte le vetture saranno sviluppate sulla piattaforma modulare SPA-Scalable Product Architecture, il pianale realizzato da Volvo nella seconda metà del 2013 (e impiegato per la prima volta sulla XC90 all’inizio del 2014) sulla scorta di un ampio studio di implementazione delle tecnologie di bordo rivolte alle funzionalità di assistenza alla guida (moduli di interfaccia con videocamere, sensori e processori). Attualmente, il pianale SPA costituisce l’”ossatura” del nuovo SUV medium XC60, oltre appunto ai modelli Serie 90.
L’agreeement Volvo-Uber, non esclusivo, segna un nuovo punto nell’alleanza strategica fra il Costruttore svedese e la start-up di drive sharing, annunciata nell’estate del 2016; dal punto di vista delle future strategie di mobilità, rappresenta un nuovo capitolo nell’incontro fra i big player del comparto automotive e le aziende hi-tech della Silicon Valley: ricordiamo, a questo proposito, che lo scorso febbraio venne annunciata una partnership fra la stessa Uber e il Gruppo Daimler-Benz sotto forma di accordo di programma destinato a portare “Più veicoli a guida autonoma sulle strade”, secondo quanto dichiarato in quell’occasione dai vertici della Stella a Tre Punte.
Håkan Samuelsson, presidente e amministratore delegato di Volvo Cars, indica, riguardo alla firma dell’accordo con Uber, l’affermarsi di un nuovo momento-chiave sull’evoluzione del concetto di mobilità: “L’industria dell’auto si trova attualmente al centro di una vera e propria rivoluzione per effetto delle nuove tecnologie; dal canto suo, Volvo Cars ha scelto un ruolo attivo in questo ‘new deal’. Il nostro obiettivo è di assumere un ruolo leader nella fornitura di veicoli per i gestori di programmi di condivisione dell’auto a guida autonoma”.
Riguardo ai programmi produttivi, i tecnici Volvo Cars operano a stretto contatto con Uber per lo sviluppo di una flotta di XC90 che saranno forniti alla start-up: un lotto di 24.000 unità (i dettagli finanziari non sono stati resi noti: si tratta del 4,5% sul totale delle vendite Volvo; le stime di valore indicano una cifra che si aggirerebbe sul miliardo di dollari) equipaggiate con tutte le tecnologie di sicurezza, assistenza alla guida e comandi automatizzati per venire incontro alle specifiche richieste Uber. Nello stesso tempo, l’accordo tornerà utile ai tecnici di Goteborg per la realizzazione del primo modello di veicolo a guida totalmente autonoma, atteso nel 2021.