Tutto ricomincia come tutto si era concluso nel 2017. In Ferrari sperano già nella gara, con Kimi meglio di Seb. Brutto incidente per Bottas.
Riparte la stagione di Formula 1 con il consueto appuntamento di apertura in Australia, a Melbourne, sul circuito dell’Albert Park e il tema della stagione sembra essere lo stesso: Mercedes vs Ferrari, Hamilton vs Vettel. Nelle libere abbiamo notato una Mercedes subito forte, capace di dettare tempi, ritmo e soprattutto di occupare costantemente i primi due gradini della classifica, mentre le Rosse hanno faticato tanto senza mai lasciare il segno. Nelle prove libere 3 la pioggia ha condito diversamente lo schieramento, regalando la prima e la seconda classifica alle due Ferrari, man mano che la pista si andava ad asciugare.
Le qualifiche ufficiali però si sono svolte sotto sotto un cielo velato, con timidi raggi di sole ad oltrepassare la coltre nuvolosa ed una pista nuovamente asciutta. Nella Q1 qualcosa sembra cambiare, Raikkonen da subito si è messo davanti a tutti, girando poco e soprattutto innervosendo tanto Lewis Hamilton, che come un pazzo si è messo ad inanellare giri su giri per confermare la sua forza, fino a conquistare la prima posizione con un gap su Kimi di poco meno di 3 decimi, ma quando mancavano 3 minuti alla fine della sessione. Guardano lo schieramento, ci ha deluso un po’ la Toro Rosso, che se nei test pre-stagione aveva sorpreso in positivo, qui in Australia sta soffrendo tantissimo, talmente tanto da far tornare in mente gli spettri di una presenza Honda poco rassicurante. In Q1 sono andati fuori Hartley, Ericsson, Leclerc, Sirotkin e Gasly.
Quando riguardiamo le immagini dei giri veloci dei piloti Ferrrari e Mercedes scopriamo con felicità che ad esempio Hamilton e Bottas fanno un po’ più di fatica a tenere il volante preciso quando devono accompagnare la traiettoria, a differenza di una Rossa che sta offrendo ai suoi drivers un assetto preciso, che gli consente traiettorie pulite anche in una guida aggressiva, con uno sfruttamento della carreggiata totale, anche quando bisogna aggredire tutto lo spazio occupato dal cordolo.
Ci siamo rituffati così nella Q2, ma Hamilton ci ha dato subito una risposta fatta di rabbia e orgoglio, siglando un giro in 1:22.051, che tradotto significa record della pista; ad ogni modo dietro di lui c’è sempre Kimi, che inizialmente ha distaccato Vettel di un decimo, pur rimediando 4 decimi e mezzo da Lewis. In ombra in questa prima classifica dell’anno e almeno fino a questa sessione (Q2), Bottas, che a dire dei suoi ingegneri sta faticando a trovare il giusto accordo con l’assetto della sua Mercedes. Nella volata finale per accedere alla Q3, i big non si sono agitati più di tanto, scambiandosi posizioni tra di loro, eccezion fatta per Vettel, che scuote tutti, con un giro dei suoi in 1:21.944, nuovo record della pista e graffiata con artigli affilati ai suoi avversari. In Q3 invece non andranno Alonso, Vandoorne, Perez, Ocon e Stroll…piccola delusione per McLaren e Force India che non piazzano neppure una sola monoposto tra i primi 10 in griglia.
Intanto mentre tutti hanno passato il taglio della Q2 con gomme ultra soft, abbiamo notato che la Red Bull lo ha fatto con la super soft, quindi allungherà domani un po’ di più il suo stint iniziale, ma faticherà un po’ di più nei primi giri di gara a mandare in temperatura una gomma con una mescola un po’ più dura. Dobbiamo anche ricordare che Ricciardo verrà arretrato di 3 posizioni in griglia poiché nelle libere di ieri ha commesso un’irregolarità che gli è costata anche due punti in meno sulla sua licenza di guida.
La Q3 viene aperta con un impressionante incidente di Bottas che ingenuamente e a causa di una guida aggressiva, sfrutta troppo un cordolo in uscita, mettendo in difficoltà il fondo piatto della vettura sbalzato da uno scalino, capace di far girare la Mercedes, sbattendola a muro: prima bandiera rossa della stagione! Non è tempo di analisi però, gli altri piloti stavano scalpitando per conquistare la prima pole dell’anno e non ci siamo sbagliati. Che battaglia, è stata sfida vera da subito: cinque piloti in poco più di 3 decimi e senza contare che ci sarebbe potuto essere anche Bottas. Nel primo tentativo Hamilton comandava su Vettel, Verstappen, Raikkonen, Ricciardo, Bottas, Sainz, Magnussen, Grosjean e Hulkenberg. E’ passato poco tempo e tutti sono rientrati in pista, la Ferrari con Sebastian Vettel ha tenuto in canna l’ultimo colpo: momenti di calma apparente, la quiete prima della tempesta, poi via sul gas a scatenare tutta la cavalleria possibile! Hamilton ha imposto tutta la sua supremazia con aggressività e cattiveria, segnava super fucsia ogni intermedio, attaccava le traiettorie e finiva il giro in 1:21.164, mettendo a 7 decimi Raikkonen e Vettel, che alle loro spalle hanno Verstappen e Ricciardo, poi Magnussen, Grosjean, Hulkenberg, Sainz e Bottas. Complimenti al team Haas e Renault per la presenza tra i primi 10, soprattutto a Magnussen, poco accreditato, ma ancora giovane per maturare il suo talento. Alle interviste tanto trasporto del pubblico per un Hamilton che riinizia come aveva finito, mentre i due ferraristi sono sembrati quasi preoccupati per le prestazioni in qualifica della Mercedes, ma un po’ più fiduciosi per la gara, dove la Rossa potrebbe colmare questo impressionante gap. Hamilton fa la Star, a tutti gli altri un solo compito: lavorare, lavorare, lavorare e magari qualche sorriso in più, di quelli sinceri…siamo solo al primo weekend dell’anno…perché lasciarlo alla Mercedes con rassegnazione?