Italia, Francia, Spagna e Portogallo: per molti automobilisti le code ai caselli saranno un ricordo. 6 euro di attivazione, più 2,4 euro di canone mensile solo nei mesi in cui si usufruisce del servizio.
Attraversare mezza Italia, Francia e la penisola iberica senza fermarsi per pagare il pedaggio: una reale unione fra Nazioni comunitarie che, ora, si concretizza attraverso il Telepass europeo. Gli utenti italiani che decideranno di installare questa nuova funzione potranno, così, avere sempre “via libera” lungo le reti viarie principali dell’Europa mediterranea occidentale: in sostanza, si elimineranno le code ai caselli, che soprattutto in Francia, nei periodi “di punta”, rischiano di allungare i tempi di percorrenza: oltralpe, le stazioni di pagamento autostradali sono intervallate fra loro a precise distanze chilometriche.
Inoltre, il nuovo strumento offrirà agli automobilisti la possibilità di pagare il parcheggio nelle principali città di Italia, Francia, Spagna e Portogallo (in totale, sono circa 400 le aree pubbliche dei Paesi interessati, oltre a quelle presenti a Milano, Roma, Torino, Firenze e Napoli).
Il progetto Telepass europeo – creato come integrazione del servizio “Telepass EU” già presente per gli automezzi pesanti, in vigore da alcuni mesi in Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Polonia e Austria – nasce dall’accordo avviato fra l’italiana Atlantia (società che gestisce il servizio Telepass) e gli omologhi francesi di APRR/AREA e spagnoli (Pagatelia, Gruppo che ha in incarico anche la gestione del servizio di pedaggio automatizzato in Portogallo).
Tecnicamente, il servizio Telepass europeo è di tipo “Pay per Use”: 6 euro il costo di attivazione presso gli uffici Punto Blu (per gli automobilisti già clienti Telepass, si tratta di una integrazione al contratto Telepass Family; i nuovi clienti devono invece attivare una sottoscrizione al servizio e richiedere specificamente il Telepass europeo), più un canone mensile da 2,4 euro che verrà addebitato all’utente soltanto nei mesi in cui si usufruirà del servizio (ovvero: quando effettivamente si varcheranno i confini nazionali). Gli importi dei pedaggi autostradali – e delle soste nelle aree urbane – all’estero verranno fatturati, e addebitati in conto corrente, nelle medesime modalità di come da tempo avviene in Italia.