Dopo la desecretazione dei conti delle Autostrade per l’Italia, il Ministro dei Trasporti si lascia andare ad una attacco diretto nei loro confronti: tanti introiti e poca manutenzione, si tratta di un atteggiamento deplorevole.
Il Ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha parlato davanti alla VIII Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici riguardo il disastro del crollo del ponte Morandi sulla A10 del 14 agosto a Genova. Toninelli ha assicurato che tutti gli sfollati avranno una casa al più tardi a metà novembre. Questa è la prima promessa che il Ministro dei Trasporti ha potuto pronunciare, poi si è passati al commento sulla desecretazione volontaria da parte di Autostrade dei dettagli finanziari e delle convenzioni. Evento accolto ottimisticamente. Toninelli poi è passato all’accusa nei confronti delle Autostrade per l’Italia dopo l’analisi dei conti di quest’ultima.
“Il capitale investito dalla maggior parte delle concessionarie era già stato ampiamente ammortizzato e remunerato, tra la metà e la fine degli anni ’90. Pertanto, le tariffe avrebbero quantomeno potuto essere drasticamente ridotte da una montagna di extraprofitti. Degli extraprofitti hanno beneficiato totalmente le società concessionaria, a discapito dei cittadini che hanno visto e vedono di volta in volta aumentare il costo dei pedaggi”, ha dichiarato Toninelli, che ha inoltre aggiunto: “nel 2016 i le Autostrade hanno fatturato quasi 7 miliardi. Per manutenzione si sono spesi appena 646 milioni. Di questi, 5,7 miliardi derivano dai pedaggi autostradali. Allo Stato sono tornati appena 841 milioni. Nel frattempo gli investimenti sono calati del 20% rispetto al 2015 e per la manutenzione si sono spesi appena 646 milioni, il 7% in meno rispetto all’anno prima”.
Secondo questi conti, le Autostrade per l’Italia hanno investito veramente poco in manutenzione, rispetto agli ingressi che sono stati garantiti. Lo stesso discorso vale per gli investimenti, che negli anni sono stati sensibilmente ridotti: “sul fronte degli investimenti autostradali i dati a disposizione evidenziano, nel corso degli anni, una progressiva riduzione di spesa, la quale è passata da un importo medio di 2 miliardi degli anni 2000 a 950 milioni del 2017. La spesa progressiva per investimenti nel periodo regolatorio 2008 – 2017 ammonta a 16.483,31 milioni di euro, e risulta inferiore rispetto alle previsioni riportate dai Piani Finanziari nel medesimo periodo di riferimento, pari a 25.409,06 milioni euro, corrispondente a una percentuale di attuazione del 64,87%”.
Il Ministro dei Trasporti ha infine aggiunto: “Bisogna smettere di inseguire le emergenze e bisogna ricominciare a programmare gli interventi per evitare che eventi di questo genere vengano a determinarsi. La prima vera grande opera di cui ha bisogno questo Paese è un imponente e organico piano di manutenzione ordinaria e straordinaria”.