Un’intervista a un giornale polacco è stata l’occasione per l’AD Fiat di parlare del futuro, accennado al rilancio di Lancia e ai nuovi progetti.
Un’intervista a un giornale polacco è stata l’occasione per l’AD Fiat di parlare del futuro, accennado al rilancio di Lancia e ai nuovi progetti.
Archiviato con successo il referendum che ha dato il consenso al piano di rilancio per Mirafiori, in casa Fiat è tempo per guardare al futuro prossimo, cercando di dipanare gli scenari futuri e di individuare i punti in cui l’offerta del costruttore italiano dovrà essere migliorata.
A parlare dei progetti a medio termine è l’amministratore delegato del Lingotto Sergio Marchionne, il quale, in un’intervista al giornale polacco Reczpospolita, ha delineato le strategie che il gruppo da lui guidato cercherà di perseguire da qui ai prossimi 24 mesi, non mancando di precisare come il 2011 venga considerato dai vertici torinesi più un anno di transizione che un anno in cui lanciare nuovi modelli per “attaccare” il mercato.
Per Marchionne, infatti, “è inutile lanciare nuovi modelli quando il mercato è difficile”, ragion per cui “il 2011 per Fiat sarà un anno di transizione. Stiamo preparando un’offensiva per il 2012“. Tutto rinviato all’anno prossimo quindi, almeno per quanto riguarda il lancio di modelli che dovrebbero andare a coprire i segmenti di mercato rimasti ancora scoperti, come ad esempio il SUV che dovrebbe essere assemblato a Mirafiori il prossimo anno e distribuito con i marchi Jeep e Alfa Romeo.
Il discorso si sposta quindi sul rilancio di Lancia, marchio per cui il futuro sarebbe legato al successo della nuova Lancia Ypsilon attesa per marzo al Salone di Ginevra. In questo caso Marchionne non fa mistero dell’importanza di questa novità, che introdurrà per la prima volta nella storia del modello le cinque porte, allargando di fatto il potenziale bacino di pubblico: “E’ un prodotto completamente nuovo che entrerà nel segmento B a cinque porte. Voglio produrne più di 100 mila l’anno, ho grandi aspettative per questo modello: è una grande macchina. Questa vettura deve essere perfetta sotto ogni suo aspetto”.
Sempre per quanto riguarda Lancia, Marchionne ha confermato che sarà lo stabilimento di Tychy la sede in cui verrà assemblata un’altra fondamentale novità: “Tichy produrrà un’auto Lancia di un nuovo segmento, da cui dipende il futuro del marchio: è troppo poco?”.
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Dopo aver assicurato che, nonostante le sinergie, Lancia e Chrysler rimarranno due marchi con una personalità distinta, tanto da arrivare a dire che arriveranno sul mercato “pure auto italiane” e “tipiche auto americane”, l’attenzione si sposta sui progetti relativi ad eventuali cessioni, come quelle, più volte sussurrate negli ultimi tempi, che vorrebbero il passaggio di Alfa Romeo a Volkswagen, con l’AD Fiat che non solo nega l’intenzione di vendere, ma che rilancia confessando la voglia di completare qualche acquisizione nei prossimi mesi con lo scopo di rafforzare il Gruppo, confermando inoltre l’intenzione, se sarà possibile, di affrettare i tempi per arrivare al 51% del capitale Chrysler.
Infine, da un’altra dichiarazione rilasciata dal manager italo-canadese ad Automotive News si apprende che circa la metà delle 120.000 Fiat 500 prodotte in Messico nell’impianto di Toluca saranno destinate alla Cina e al Brasile.